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Decanter Awards 2019: 5 italiani fra i migliori 50 vini al mondo

31 Maggio 2019 Civiltà del bere
Decanter Awards 2019: 5 italiani fra i migliori 50 vini al mondo

5 Best in Show, 30 medaglie di platino, 73 ori, 719 argenti e 1556 bronzi. È il medagliere del vino italiano alla 16a edizione dei Decanter World Wine Awards, che conferma lo Stivale fra le nazioni più premiate al concorso.

Anche quest’anno la Francia ha fatto incetta di premi. Fra i 50 migliori vini al mondo (Best in Show), 13 sono francesi: di questi, 4 provengono dalla Borgogna, che batte altre regioni come Champagne, Rodano e Provenza. Seguono la Spagna con 8 Best in Show (fra cui due Sherry), l’Australia e il Portogallo (entrambi 6 riconoscimenti). Lo Stivale, con 5 Best in Show, si posiziona tra i Paesi più premiati, guadagnando il quarto gradino nella classifica fra nazioni.

I 5 vini italiani più premiati

Solo lo 0,3% dei vini in gara ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di Best in Show, che va a comporre la top 50 dei Decanter World Wine Awards 2019. Fra loro, ben 5 etichette del Belpaese. Sono Mumelter, Alto Adige Riserva Cabernet Doc 2016 dell’azienda altoatesina Cantina Bolzano; Chianti Classico Riserva Docg 2016 di Cigliano; Sorano, Barolo Docg 2015 di Claudio Alario; Vigneti di Jago, Amarone della Valpolicella Classico Docg 2013 di Domini Veneti. Menzione d’onore al Kalimera 2017 di Cenatiempo, 100% Biancolella di Ischia, unico bianco italiano e unica etichetta del sud fra i 50 migliori vini del concorso.

Toscana e Piemonte al top, sorpresa in Liguria

Le medaglie di platino vedono il distacco netto della Toscana, che merita quasi la metà dei riconoscimenti attribuiti all’Italia in questa categoria (14 su 30, leggi l’elenco). Notevoli le performance del Chianti Classico (5 platino, 4 sono Gran Selezione), del Brunello di Montalcino (3 medaglie) e dei vini Maremma Toscana Doc (2 riconoscimenti). Ottimi risultati anche in Piemonte, con 6 vini platino (di cui 3 Barbaresco e 2 Barolo), e nella vicina Liguria, che entra fra le “regioni platino” (pur con soli 13 vini partecipanti) grazie al Vermentino Numero Chiuso 2015 di Cantine Lunae.

Come vengono valutati i vini

Oltre 16.500 campioni da tutto il mondo sono stati esaminati alla cieca in due settimane di valutazione: dei vini in degustazione era nota solo l’area di produzione, lo stile e la fascia di prezzo. I panel tasting, guidati dai co-presidenti dei DWWA 2019 Michael Hill Smith MW, Andrew Jefford e Sarah Jane Evans MW, sono state costituiti in base alla regione di competenza dei giudici. L’elenco completo dei professionisti che hanno preso parte alle valutazioni è consultabile qui.

Vincitori inaspettati

Non si arresta l’ascesa del Regno Unito: per la prima volta, 3 dei 50 migliori vini del mondo sono inglesi. Anche la Georgia e la Grecia hanno ricevuto un Best in Show, rispettivamente per un Kisi della Teliani Valley e un blend di Assyrtiko e Sémillon. Fra le sorprese dei DWWA 2019 c’è la performance del Messico, la migliore di sempre, che ha meritato il +46% di medaglie rispetto all’edizione precedente, fra cui (per la prima volta) due ori. La Cina ha vinto ben 7 medaglie d’oro, confermando il forte impegno sul fronte della qualità, mentre il Giappone merita una medaglia di platino con il Tomi No Oka Koshu 2017 di Suntory.

Una garanzia di qualità per i consumatori di tutto il mondo

“L’edizione 2019 ha visto nuove rivelazioni provenienti da Grecia, Madeira e Cina”, ha confermato il co-presidente Michael Hill Smith MW. “La valutazione dei Decanter World Wine Awards aiuta i produttori a valorizzare la propria immagine internazionale, orientando alla scelta i consumatori di tutto il mondo: vedere una bottiglia con un adesivo DWWA, soprattutto se gold o platinum, dovrebbe rassicurarli che il vino ha superato un rigoroso processo di valutazione, a fronte di molta concorrenza. È una garanzia di qualità“.

Foto di Steven Morris

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