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Dati Oiv 2015: fotografia del Vigneto Mondo

18 Maggio 2015 Marco Pozzali
La notizia ha suscitato un certo scalpore: la Cina supera la Francia per estensione di vigneto complessiva. Questo è quanto emerge dagli ultimi dati presentati a Parigi lo scorso 27 aprile dal direttore generale dell’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (Oiv), Jean-Marie Aurand. Con i numeri non si scherza, e l’autorevolezza della fonte non può che spingerci ad analizzare nel complesso l’intero studio sulla congiuntura vitivinicola mondiale (tema che sarà, peraltro, ampliato in un focus sul numero maggio-giugno di Civiltà del bere). Una fotografia davvero esaustiva del Vigneto Mondo, dei potenziali agronomici dei vari stati, della produzione e del consumo di vino, degli scambi internazionali e dei primi esiti dell’ultima vendemmia, la 2014, sia in Europa che negli altri continenti.

Cinque Paesi produttori

Ma andiamo con ordine: la superficie viticola mondiale totale nel 2014 fa registrare 7.554 migliaia di ettari, dei quali il 50% complessivo è rappresentato da soli 5 Paesi produttori. La Spagna detiene ancora la leadership assoluta con 1.021 migliaia di ettari, al secondo posto, ecco il dato che non ti aspetti per una nuova realtà che si è affacciata recentissimamente sugli scenari internazionali, la Cina, con 799 migliaia di ettari, supera la Francia di un’incollatura, terza con 792 migliaia di ettari. L’Italia è ferma al quarto posto con 690 migliaia di ettari, davanti alla Turchia che chiude la cinquina delle aree con maggiore estensione di vigneto al mondo con 502 migliaia di ettari.

Cresce la Cina, decresce l’Europa

Sono numeri, questi, decisamente inequivocabili che dimostrano quanto l’Europa sia in un momento di stagnazione produttiva, se non addirittura di decrescita, mentre l’incremento è sostanziale in luoghi vitivinicoli nuovi o nuovissimi come la Cina, appunto. L’Oiv, raccogliendo ogni anno le percentuali totali mondiali, riesce a offrirci un consuntivo di grande interesse sul medio periodo: in quindici anni la Spagna, ha perso il 2,2% di superficie viticola mondiale, nel 2000 deteneva il 15,7% mentre nel 2014 il 13,5%; la Francia ha perso l’1%, dall’11,5% al 10,5%, l’Italia addirittura il 2,5%, passando dagli 11,6% del 2000 ai 9,1% del 2014. La Cina cresce esponenzialmente, con un balzo del 6,7%, passando dal 3,9% dell’anno 2000, al 10,6% del 2014. Un nuovo player nel mondo del vino? Staremo a vedere.

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