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Dati alla mano, quanto è digitale il vino italiano?

5 Marzo 2014 Anna Rainoldi
Più quantità che qualità per il vino italiano sul web. La maggior parte delle aziende, pur presenti sulle principali piattaforme social (Facebook, Youtube e Twitter) e dotate di sito versione mobile (il 41% degli utenti usa anche smartphone e tablet), può ancora migliorare l'attività web. Ma non mancano casi di eccellenza: sul podio troviamo Mezzacorona, Masi Agricola e, al vertice, Frescobaldi. LE AZIENDE SOTTO ESAME - L'analisi di FleishmanHillard (importante agenzia di comunicazione strategica del gruppo Omnicom) per Mediobanca confronta le 25 principali realtà italiane per fatturato. «Questa ricerca evidenzia il dinamismo e la capacità di cambiamento del settore vinicolo italiano, sebbene il processo di digitalizzazione sia ancora di fase di consolidamento», ha commentato Alessandra Fremondi, senior consultant e responsabile food&beverage di FleishmanHillard Italia. DOVE LAVORARE - «Le principali opportunità che vediamo sono rappresentate da strategie di comunicazione basate su un adeguato storytelling, dall’e-commerce e, soprattutto in ottica esportazione, dalla capacità di rispondere alle peculiarità digital dei diversi mercati, inclusi motori di ricerca e social network», spiega Fremondi. Spazio ai contenuti di qualità, quindi, per informare, educare e coinvolgere i contatti social, aggiornando con più frequenza ed estendendo la presenza a nuovi canali (come Pinterest e Instagram) o social network locali strategici (come QZone in Cina o V Kontakte in Russia). NON SOLO SOCIAL - Un altro elemento chiave da approfondire è la visibilità del sito corporate sui motori di ricerca, anche locali (Baidu in Cina, Yandex in Russia), creando contenuti ottimizzati (solo la metà dei siti analizzati ha un Google PageRank soddisfacente). Infine, da esplorare le grandi opportunità dell'e-commerce: oggi solo una delle 25 aziende considerate gestisce direttamente questo servizio.

 

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