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Dal 2018 Vintegra mette a sistema la filiera vitivinicola

5 Gennaio 2018 Civiltà del bere
Vintegra è una piattaforma nata per mettere a sistema la filiera vitivinicola italiana. Il progetto è di Assoenologi e Federvini, e punta a creare un sistema specializzato e garantito di servizi integrati, basato sui principi dell’economia della condivisione e dell’accesso anziché della proprietà. L'obiettivo è ottimizzare gli investimenti delle imprese per le loro necessità tecniche.

Vintegra: parte il progetto

Il progetto, nato nell'ambito dell'accordo "Vino Patrimonio Comune" fra Assoenologi e Federvini, parte nel 2018 individuando laboratori qualificati dai due enti nazionali, dotati di strutture di alto livello per collaborare al miglioramento dei prodotti e dei processi. Il climate change, la rapida evoluzione degli stili di consumo, l'esplorazione di nuovi mercati internazionali: sono alcuni degli ambiti con cui si interfaccerà Vintegra.

Una piattaforma per coordinare competenze

«L’esigenza di un coordinamento è sempre più urgente, partendo dalla necessità di avere una qualità reale e percepita sempre più alta ed uniforme». Sandro Boscaini, presidente di Federvini, illustra così questo progetto congiunto. E precisa: «Ogni singolo prodotto è oggi ambasciatore del "saper fare" italiano e quindi deve poter attingere da una rete di competenze tecniche, culturali e promozionali che devono diventare patrimonio comune».

La sharing economy nella filiera vitivinicola

Concorda Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi: «Vogliamo applicare i principi della sharing economy all'interno della filiera vitivinicola, mettendo a sistema la professionalità dell’enologo. Questo vuol dire avere la possibilità di portare a fattore comune competenze e tecniche, per parlare al mondo con un'unica voce di eccellenza e qualità».

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