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Cusumano stregato dall’Etna: acquistati 15 ettari

3 Aprile 2013 Civiltà del bere
Partinico, Monreale e Piana degli Albanesi nel Palermitano, Alcamo nel Trapanese, Butera in provincia di Caltanissetta, e oggi l’Etna: la Cusumano amplia le sue proprietà siciliane e cede al potente fascino del vulcano acquistando 15 ettari a circa 900 metri di altezza, in contrada Pietramarina (località Vergella) e in contrada Guardiola. La notizia dell’acquisizione è stata confermata da Diego Cusumano, nei giorni scorsi a Düsseldorf, durante la ProWein. NERELLO MASCALESE E CAPPUCCIO, CABERNET, CHARDONNAY - I possedimenti sono divisi in due parti, all’interno del cosiddetto “triangolo d’oro” della produzione Etna Doc. «I sei ettari in contrada Pietramarina sono già vitati a Nerello Cappuccio, Cabernet Sauvignon, con una piccola percentuale di Chardonnay», ci racconta Diego Cusumano. «Mentre gli altri nove sono ubicati a Guardiola e sono ancora da impiantare». Quale sarà la composizione dei vitigni? «Per ora posso dire che due terzi saranno a Nerello Mascalese, il resto resta top secret, ma certamente il tipo di sistema che adotteremo sarà quello tradizionale ad alberello», precisa Cusumano. L’OBIETTIVO DI UN ROSSO IMPORTANTE - «Il nostro obiettivo è quello di fare un rosso di grande profilo, destinato alla fascia alta del mercato. Ci serviremo delle competenze che abbiamo acquisito in questi anni, in particolare guardano al lavoro svolto nella Tenuta palermitana di Ficuzza, dove l’altitudine raggiunge i 700 metri, le escursioni termiche sono notevoli e non mancano le nevicate invernali», spiega Diego Cusumano. «Da molti anni stavamo cercando una bella tenuta per esprimere la nostra filosofia anche sull’Etna, un territorio unico, un vero gioiello della nostra preziosa isola. Questo progetto è per noi la realizzazione di un grande sogno». UNA PICCOLA CANTINA E LA DEFINIZIONE DEI VIGNETI - Riguardo alla prima vendemmia e ai tempi di produzione i due fratelli preferiscono non fare previsioni. «In questa fase vogliamo concederci un po’ di lentezza, per familiarizzare con il territorio, definire nel dettaglio i vigneti e procedere poi con gli impianti. Tra i primi progetti da attuare, c’è anche quello di costruire una piccola cantina di vinificazione in zona Verzella… ma tempo al tempo, l’avventura è appena cominciata».

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