La parola ha due significati diversi, ma entrambi di rassicurante genericità: può essere un sostantivo, e in questo caso presuppone un contenitore che gli dia forma e dimensioni, ma attualmente è preferita come aggettivo. Questa seconda versione, che significa modesto, limitato, riferita a ogni tipo di esborso, fruisce oggi di un tasso di gradimento molto diffuso: in tempo di crisi tutti rivendicano infatti per il vino, come per ogni altro prodotto, un prezzo contenuto. Rivendicazione che riscuote il consenso generale perché non significa niente di preciso. Pretendere davvero il contenimento d’un prezzo potrebbe voler dire due cose: che fino al giorno prima l’importo richiesto era eccessivo oppure che adesso si domanda al produttore di venderlo sottocosto. Ma nessun produttore ammetterà mai che i suoi prezzi erano eccessivi, così come nessuno può permettersi di far pagare la sua merce meno di quanto gli è costato realizzarla. Tranquilli, però: quando si tratta di chiarire a quanti euro corrisponde un prezzo contenuto, l’italiano si spezza, ma non si spiega.