Business

Business

Citra Vini: il socio è il vero artefice dei risultati di una Cantina

11 Gennaio 2011 Civiltà del bere

Dal 1973 un rapporto costante e personale con i viticoltori - Oggi il riposizionamento del brand e i successi di Montepulciano e Trebbiano - Una rivista per creare tanti momenti di confronto

Citra Vini è un consorzio di secondo grado che comprende 9 cooperative tutte collocate nel comprensorio enologico della provincia di Chieti che riunisce 5 mila soci viticoltori, la vera anima dell’azienda. Complessivamente stiamo parlando di oltre 8 mila ettari di vigneto distribuiti in 80 chilometri di superficie, coltivati soprattutto a Montepulciano, Trebbiano, Pecorino e Cocciola dai quali nascono ogni anno circa 18 milioni di bottiglie. Il forte legame con il territorio si evince già dal nome che nel 1973 i soci fondatori hanno voluto dare all’azienda: la parola citra è un avverbio latino che significa “al di là”, l’area a Sudest che nelle carte geografiche al tempo dei Borboni indicava lo spazio oltre il Gran Sasso e la Majella fino al mar Adriatico dove sono collocate le 9 Cantine sociali. I soci, coloro che Citra chiama “gli instancabili paladini del territorio”, sono il valore umano aggiunto, il vero punto di forza della Cantina abruzzese. Sono coloro che di generazione in generazione lavorano nei campi con energia e passione per dare a Citra il frutto del loro impegno: l’uva. Ogni singola cooperativa opera in base al proprio background di conoscenza. Citra attraverso il proprio assetto organizzativo e gestionale si adopera per valorizzare al meglio le professionalità disponibili e favorire un legame sempre più saldo con le Cantine associate. Ed è proprio grazie al lavoro dei viticoltori che Citra ha potuto dar vita a vini di prestigio e qualità che hanno fatto conoscere l’Abruzzo nel mondo: basti pensare che il rosso italiano più venduto in Canada è il Montepulciano Citra, che Citra negli Usa è la sesta azienda per export di vini d’Italia a volume, che le etichette di Citra si trovano nei ristoranti di Manhattan e Beverly Hills, in Oriente come in Australia, per un totale di 45 Paesi nel mondo. Ma quali sono gli obiettivi che Citra si è posta per guardare al futuro? Sebastiano Porello, dal 2004 presidente della Cantina, ha sintetizzato questo concetto con “le tre I”: integrazione, innovazione e internazionalizzazione. Andiamo con ordine. «È fondamentale la sempre maggiore integrazione con la nostra base sociale. Il socio deve sentirsi parte integrante dell’azienda perché è lui il vero artefice dei risultati ottenuti oltre che il primo promoter dei nostri vini», ha detto Porello. «Per questo sta nascendo proprio in questi giorni il Giornalino del Consorzio, un house organ cartaceo e on-line con tanto di newsletter che ha l’obiettivo di raggiungere i soci, creare momenti di confronto e trovare sinergie. Inoltre, la nuova campagna pubblicitaria raffigura un grappolo d’uva Montepulciano  spremuto in un calice tenuto in mano da un socio; un visual che sintetizza i valori dell’azienda: la passione dei soci, il frutto della terra e la scelta del consumatore che non ha dubbi». La seconda I, Innovazione in termini di strategie di marketing, brand building e brand identity oltre che di ricerca di sempre maggior perfezione dei processi produttivi: «Nell’era della globalizzazione, della massima competitività, la vera chiave di svolta per essere all’altezza delle mutevoli richieste dei sempre più preparati consumatori finali è la continua ricerca della massima qualità possibile», ha sottolineato Porello. «Per questo, abbiamo compiuto un importante investimento. Abbiamo una nuova linea di imbottigliamento, un fiore all’occhiello per tutto il comparto vinicolo per innovazione tecnologica, perché ha una capacità produttiva di oltre 12 mila bottiglie all’ora e su diversi formati, vanta un impianto di microfiltrazione all’avanguardia in Europa ed è estremamente sicura». E, infine, veniamo alla terza I, Internazionalizzazione. «Citra, già presente in 45 mercati, vuole e deve sempre di più focalizzarsi con maggior impegno alla ricerca di nuovi mercati, importatori, distributori. In Italia i consumi pro capite sono in netto calo. Si è passati da 60 litri alla fine degli anni Novanta ai 45 pro capite oggi. Questo a differenza di tante altre nazioni che vantano ancora trend in crescita», ha evidenziato Porello. «Per questo, per guardare con fiducia al futuro nonostante la concorrenza agguerrita dei produttori del Nuovo Mondo, Citra dovrà sempre di più concentrare sforzi ed energie per internazionalizzare il proprio brand e i propri prodotti». Per questo la Cantina ha compiuto grandi investimenti in termini di packaging e riorganizzazione delle linee di prodotto con l’obiettivo di migliorare l’immagine aziendale verso l’esterno. «È stato strategico il lancio della nuova linea Citra “i Moderni”», come sottolinea Giuseppe Colantonio, responsabile marketing, «all’insegna di una pennellata di vino su un’etichetta impattante e riconoscibile. Oggi le nostre linee Citra “i Moderni”, Laus Vitae, Quis e Quid sono all’altezza dei grandi competitor mondiali e hanno un appeal unico e inconfondibile». Sintetizzando possiamo dire che la mission di Citra è la seguente: lavorare con passione, portando nel mondo fascinosi vini dal carattere abruzzese. Citra Vini: Contrada Cucullo - 66026 Ortona (Chieti) Tel 085.90.31.342 E-mail citra@citra.it - www.citra.it

Business

Feudi di San Gregorio: nuovo progetto vinicolo nel Parco archeologico di Pompei

Sarà un’azienda a conduzione interamente biologica, con una vigna “archeologica” che nel […]

Leggi tutto

L’evoluzione di Farina Wines in 3 etichette: Alessandro, Famiglia Farina e Mezzadro alla Fontana

La storica azienda della Valpolicella Classica presenta la sua nuova era con […]

Leggi tutto

Ultima, ma non per importanza, la sostenibilità sociale

È difficile da misurare per la complessità del fattore umano che ne […]

Leggi tutto

Debutta il nuovo progetto veronese di Marilisa Allegrini, anzi due

L’imprenditrice dà un’accelerata al suo percorso personale, dopo l’uscita dal gruppo di […]

Leggi tutto

Il vino che sarà: premium, low alcol e private label in Gdo per Pietro Rocchelli

Gli assortimenti nella Grande distribuzione organizzata si amplieranno e saranno più diversificati […]

Leggi tutto

Chianti Lovers & Rosso Morellino, avanti tutta nel 2025

Nonostante le sfide del mercato, entrambi i Consorzi si preparano ad affrontare […]

Leggi tutto

Vinitaly, i numeri e le attese dell’edizione 2025

Quattromila espositori e operatori in arrivo da 140 Paesi, con 1.200 top […]

Leggi tutto

Vini dolci e cucina d’autore: la sfida alle convenzioni di Maculan

La storica Cantina di Breganze ribalta il modello che li relega al […]

Leggi tutto

Monografia impatto: ultima, ma non per importanza la sostenibilità sociale.

Per favore Accedi per vedere questo contenuto. (Non sei registrato? Registrati!)

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati