In Italia

In Italia

Cinque Stelle per cinque vendemmie

17 Febbraio 2014 Anna Rainoldi
Fra i simboli della rinascita enologica della Valtellina, lo Sfursat 5 Stelle di Nino Negri è stato protagonista di un'appassionante verticale milanese, in occasione di Identità Golose. A confronto cinque vendemmie, commentate dallo storico enologo Casimiro Maule con la sommelier Elia Bolandrini (delegata Ais di Sondrio): 2009, 2006, 2004, 2001 e 1997. IL FUTURO: 2009 - Si parte con un giovane fuoriclasse: il 5 Stelle 2009, frutto di un'annata eccezionale, è speziato, intenso e già imponente al palato. La sua è un'evoluzione in ascesa: «Secondo il mio gusto, lo Sforzato raggiunge il vertice quando ha 8-12 anni» spiega Casimiro Maule. «Io non sono amante dell'invecchiamento pronunciato. Quando ho iniziato a lavorare in Valtellina si bevevano etichette troppo aranciate. Invece nel vino, secondo me, è giusto sentire l'uva». LA FORZA DELLA SELEZIONE - Proseguiamo a ritroso. Ottimo lo Sfursat 2006, più ampio al naso, balsamico e strutturato in bocca. «Frutto di un'annata leggermente piovosa, dove abbiamo operato una grande selezione dopo l'appassimento. Il risultato è soddisfacente, anche se, confrontata con la grandiosa 2009, questa è una vendemmia "4 stelle"», commenta Maule. Altra annata difficile è stata la 2004, addirittura a rischio produzione: «Una pioggia costante da ottobre a gennaio ha messo a dura prova la delicata fase dell'appassimento, che abbiamo dovuto prolungare. Ma con una rigida selezione finale - abbiamo eliminato il 25% delle uve - si è salvata la qualità». L'esito è di tutto rispetto: leggermente più alcolico al naso, ma sempre elegante ed equilibrato nelle sue componenti di acidità e sapidità. I DONI DEL TEMPO - Un altro magnifico 5 Stelle, nel pieno della sua evoluzione, è il 2001. Figlio di un'annata top, dal «clima terso, sereno, con piogge solo notturne, simile al mitico 1989», ricorda l'enologo. Finissimo al naso, molto elegante ed equilibrato al palato, dotato di grande persistenza. Non risente dell'età neppure l'ultima etichetta degustata, la 1997, vendemmia «fra le più "valtellinesi": fredda, di montagna, con una maturazione leggermente ritardata delle uve». Questo Sfursat, decisamente fresco e sapido in bocca, esprime profumi molto intensi, ma terziari ancora poco evoluti: diciassettenne, è un vino ancora pronto.  

In Italia

A Vinitaly l’impegno della Sardegna per le sue vigne a piede franco

Un lavoro corale, promosso dall’agenzia Laore con la collaborazione dell’Università di Sassari, […]

Leggi tutto

Vini “sommersi”? Ma no: diversi

I prodotti che affinano sott’acqua sono sempre più di moda e originali. […]

Leggi tutto

Top Guide Vini 2025: l’unanimità solo sui classici e le altre peculiarità dei giudici

Quest’anno la vetta della nostra superclassifica, che somma i risultati delle maggiori […]

Leggi tutto

Il Trebbiano d’Abruzzo sta voltando pagina

Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium Abbonati ora! €20 […]

Leggi tutto

Vini di Montagna (10): la Val di Cembra – seconda puntata

Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium Abbonati ora! €20 […]

Leggi tutto

L’Antica Bottega del Vino apre a Cortina in occasione dello Olimpiadi

Lo storico locale veronese, di proprietà di 10 Famiglie Storiche, sarà la […]

Leggi tutto

Tenuta San Guido e CNR: un accordo per la tutela del Viale dei Cipressi di Bolgheri

Un programma quinquennale monitorerà la salute degli alberi, reintegrando quelli compromessi con […]

Leggi tutto

Simply the best 2025, i protagonisti della settima edizione

Il 10 marzo il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano […]

Leggi tutto

Vinchio Vaglio: ode alla Barbera d’Asti

La cooperativa, che oggi riunisce quasi 200 soci e 500 ettari vitati, […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati