Questa mattina alle 9.30, nella sua amata Roma, è morto il nostro amico Gigi De Santis.
Gigi De Santis ha collaborato continuativamente con Civiltà del bere per vent'anni. Curava la rubrica "I buoni ristoranti con la carta dei vini al giusto prezzo", un angolo prezioso della nostra rivista, dove si segnalano locali eccellenti, premiati dalle Guide o sconosciuti ai più, con il valore aggiunto di essere "amici del vino". Trattorie di provincia o ristornati stellati, le proposte di Gigi non deludevano mai.
Era un critico gastronomico rigoroso e competente, con il dono raro di saper comunicare le sue esperienze con sapidità e raffinatezza. De Santis aveva lavorato anche per Rai, per il cinema e per la Tv, firmava servizi e rubriche su diverse testate, anche femminili, e non da ultimo era un apprezzato scrittore di favole e racconti per ragazzi. L'ultima volta che lo incontrammo in redazione, anzi, era al settimo cielo per aver completato un testo per ragazzi dedicato al pesce azzurro, unendo così le sue passioni, per la gastronomia e per il mondo delle favole.
Irruente e dallo sguardo veloce, Gigi si sedeva di fronte al suo interlocutore e lo infiammava con racconti di viaggio e mille divagazioni, con un'irrequietezza che gli dava un'aria un poco artistica. Talvolta i suoi atteggiamenti erano addirittura un po' teatrali, ma la sua voce roca e potente, un tono sopra le righe, sapeva trattenere l'attenzione e anche divertire con quell'accento romano mai celato. Alla fine però, sulla carta, tutto tornava armonioso e misurato, come l'equilibrio che cercava in un piatto o nell'assaporare un vino. Il che fa pensare - a maggior ragione - che s'atteggiasse un po' a orso, ma infondo era, parafrasando Saba, un ragazzaccio... con gli occhi azzurri e mani troppo grandi per regalare un fiore.
Ai familiari di Gigi e a chi gli è stato più vicino in questi ultimi anni il più sincero cordoglio di Civiltà del bere.