Si avvicina la “rivoluzione” in casa Chianti Classico. Tra un mese (il 19 febbraio, in occasione della consueta anteprima dei vini chiantigiani alla Stazione Leopolda di Firenze) si saprà il nome della nuova tipologia di Chianti Classico che andrà ad aggiungersi (e a posizionarsi al vertice della piramide qualitativa), alle tradizionali “Annata” e “Riserva”. Per la stessa “Riserva” è prevista una serie di misure finalizzate a una sua maggiore valorizzazione. Nell’ultima assemblea dei soci il Consorzio ha approvato anche il restyling del Gallo Nero e del suo logo e le nuove modalità di posizionamento di questo sulle bottiglie, oltre ad alcune importanti novità per la movimentazione del vino sfuso.
IL RIASSETTO DELLA DOCG - Una prima approvazione di queste novità si era già avuta a fine maggio, ma solo di recente sono stati messi a punto i dettagli dell’operazione. Adesso, finalmente, è arrivato il via definitivo per quello che si propone come un vero e proprio “riassetto” della Docg Chianti Classico. È una svolta storica che si sintetizza anche in una serie di modifiche al disciplinare di produzione proposte all’assemblea dopo un lavoro di oltre due anni, modifiche che interessano le diverse fasi della filiera produttiva, dalla produzione alla comunicazione del marchio.
UNA STRATEGIA PER ESSERE PIÙ COMPETITIVI - «Oggi si chiude un percorso iniziato più di due anni fa con il preciso intento di rilanciare la denominazione attraverso una serie di modifiche al disciplinare finalizzate ad assecondare quell’innalzamento qualitativo del prodotto conseguito dai nostri vini negli ultimi anni», è il commento di Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico. «Sono sicuro che con questi nuovi strumenti saremo in grado di affrontare le sfide del futuro con una serie di regole capaci di rendere il Chianti Classico più forte davanti alla crescente concorrenza internazionale».