Uno degli otto membri del consiglio di vigilanza del 1er Grand Cru Classé A di Saint Emilion vuole vendere le sue quote a nuovi soci. Ma il resto della famiglia si sta opponendo, e la cessione sta slittando da un anno.
Fondato nel 1782 da Jean de Boüard Laforest, Château Angélus è espressione dell’omonimo, celeberrimo clos Angélus. Tre ettari Grand Cru Classé in un naturale anfiteatro, dove tre volte al giorno riecheggiano le campane dell’Angelus dalla cappella di Mazerat, la chiesa di Saint-Martin de Mazerat e la chiesa di Saint-Emilion. Da qui il nome evocativo della Tenuta bordolese.

La famiglia Boüard a Château Angélus
Oggi l’azienda è guidata da Hubert Boüard Laforest, diretto discendente del fondatore, con il cugino Jean-Bernard Grenié e i rispettivi figli: Stephanie Boüard-Rivoal e Thierry Grenié di Boüard, l’ottava generazione. Di fronte alla proposta di cessione delle quote, la famiglia rimane divisa sul futuro della proprietà. “Solo il 20% dell’azienda di famiglia è in vendita: una quota di minoranza”, ha spiegato a Larvf il direttore generale Stéphanie de Boüard-Rivoal.

Tensioni interne per la cessione delle quote
Nello specifico, pare che la vendita delle quote voluta dal consigliere sia valida solo ottenendo l’approvazione della maggioranza, ma gli altri membri del consiglio di vigilanza (presieduto dal padre di Stéphanie, Hubert de Boüard) non sembrano approvare la cessione. In questo caso, la vendita del 20% sarà possibile solo all’interno della famiglia.

Oltre 10 milioni di euro a ettaro
Nonostante ciò, secondo Larvf, lo studio Wine Bankers (diretto da Jean-Luc Coupet) sta facendo circolare il “dossier Angélus” sulle scrivanie dei facoltosi potenziali investitori. “Contro il parere della maggioranza della famiglia” specifica Stéphanie. Come immaginabile, si tratta di un affare con cifre da capogiro: il prezzo richiesto per Angélus è tarato su un valore di oltre 10 milioni di euro a ettaro (quasi 500 milioni di euro per i 40 ettari complessivi di proprietà).