Degustazioni

Cerasuolo d’Abruzzo, un vino dai mille colori

23 Agosto 2021 Alessandro Torcoli
Cerasuolo d’Abruzzo, un vino dai mille colori

Abbiamo visitato la regione con lo scopo di comprenderne il vino rosato, il Cerasuolo d’Abruzzo, tra i più tradizionali e interessanti d’Italia. A partire dal colore, per non dire dello stile, è un vino difficile da inquadrare. Sembra un limite, ma è il suo punto di forza.

Ci hanno stupito con effetti speciali, quelli di una palette di colori stupefacente. Li abbiamo messi tutti in fila, 55 vini. In etichetta portavano tutti, o quasi, Cerasuolo d’Abruzzo Doc. In realtà, due produttori avevano optato per le Igt regionali, uno Colline Teatine, l’altro Terre Aquilane, e per questo non li abbiamo inseriti nel quadro che troverete nelle pagine seguenti, che vorrebbe rappresentare i frutti della denominazione, come l’abbiamo fotografata quel giorno, con le sue sfumature, i suoi profumi.

Colore e struttura per un vino unico

Il tutto proposto nella maniera più immediata possibile, perché possiate osservare con noi la ricchezza di questo vino e, in ultima analisi, scegliere lo stile che preferite, secondo le due direttrici fondamentali, del colore e della struttura dei vini, che spaziano dal “quasi bianco”, il classico “buccia di cipolla” alla provenzale, al “quasi rosso”, praticamente la tonalità di Pinot nero. Non è un caso che in alcuni casi troverete scritto in etichetta “red wine”, per avvertire correttamente gli appassionati che non si tratta del solito rosé da spiaggia.

Un nome importante

D’altronde questo vino che oggi è giustamente considerato tra i migliori rosati del mondo (a sfogliare le liste dei concorsi internazionali dedicati alla categoria) combatte sin dalle origini con un nome ingombrante, essenzialmente per due motivi: ha un sinonimo in Sicilia, il Cerasuolo di Vittoria, che è un vino decisamente rosso; e fino alla vendemmia 2010 a partire dal 1968, cioè per 42 anni, questa definizione aveva identificato semplicemente una tipologia tradizionale, ma sotto l’ala protettiva di un padre importante, il Montepulciano d’Abruzzo.

Il Cerasuolo d’Abruzzo balla da solo

Da 11 anni ormai il Cerasuolo d’Abruzzo viaggia da solo, ha il suo disciplinare, la versione Superiore (che prevede minore resa per ettaro, parametri analitici maggiori e viene immesso sul mercato successivamente), e oggi veleggia oltre i 60 mila ettolitri, alias 8 milioni di bottiglie. In questo mare, ciò che differenzia il Cerasuolo d’Abruzzo da altri competitor è proprio la sua varietà di colore e stile, che però, come potete dedurre dal grafico, tende al classico cerasuolo, color di ciliegia, con un buon corpo, succoso e croccante, piuttosto che al modaiolo provenzale, leggero e agrumato.

Per scoprire i 53 Cerasuolo d’Abruzzo e i loro colori, clicca qui+

Foto di apertura: il castello aragonese di Ortona, città dove ha sede il Consorzio di tutela Vini d’Abruzzo e dove abbiamo assaggiato
i Cerasuolo d’Abruzzo qui commentati

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 3/2021. Acquista

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