In Italia

In Italia

Censimento delle Vecchie Vigne: il Veneto

19 Febbraio 2022 Roger Sesto
Censimento delle Vecchie Vigne: il Veneto

Se zone di antica tradizione come la Valpolicella e il Soave contano molti esempi di vini da vecchie vigne, in Veneto non sono da meno l’area di Valdobbiadene o la perla misconosciuta dell’Alta Lessinia. Per segnalare vecchie vigne di oltre i 30 anni d’età scrivere a redazione@civiltadelbere.com.

Per acquistare il Censimento delle Vecchie Vigne clicca qui
Sei abbonato digitale? scaricalo qui

Storica regione vitivinicola, il Veneto non manca di tanti spunti interessanti anche in materia di vecchie vigne. Forse più numerose nel Soave che nella Valpolicella, vi sono tante chicche meno conosciute nell’areale di Valdobbiadene e, soprattutto, nella misconosciuta Alta Lessinia, vero laboratorio ampelografico a cielo aperto.

Adami

Asciutto, Valdobbiadene Superiore Rive di Colbertaldo Docg

Il vigneto Giardino, con grande lungimiranza, fu acquistato dagli Adami nel 1920. L’impianto si trova a Colbertaldo di Vidor, al confine con Valdobbiadene. Da subito le uve di questa vigna sono state vinificate separatamente, sposando ante litteram il concetto di cru. Coltivato solo a Glera, si estende su 3,5 ettari circa, esposti a ovest e a sud. Conti alla mano, si tratta di una tenuta ormai ultracentenaria. Le piante morte vengono sostituite con nuove barbatelle senza mai fare un espianto del vigneto; però, per evitare di perdere la biodiversità dei vecchi cloni, si opera una costante selezione massale. Morfologicamente si presenta come un anfiteatro strutturato a giropoggio, con pendenze sino al 50%. Eccellenti le escursioni termiche. Tutto ciò conduce a una condizione pedoclimatica perfetta per la maturazione delle uve senza perdere in termini di acidità. Con la riforma del disciplinare, il vigneto Giardino può fregiarsi della menzione Rive di Colbertaldo. Da questo cru trae origine il Valdobbiadene Superiore Asciutto Rive di Colbertaldo.

Anselmi Marino e Dario 

Saccola

Quello di Marino e Dario Anselmi, secondo una testimonianza di Aldo Lorenzoni (direttore per 22 anni del Consorzio di Soave), può realmente definirsi un “archeo vigneto”, un unicum nel panorama vitivinicolo veronese, ricco di biodiversità. Giace a oltre 700 m slm, in località Sprea di Badia (Alta Lessinia); i suoi 0,5 ettari si estendono su di una superficie scoscesa sino a 35 gradi; la forma di allevamento è la pergola trentina, con un sesto di impianto di 3,5×1 m. I suoli sono calcarei. L’età è davvero notevole: ben oltre i 100 anni, con molte viti franche di piede. La varietà più diffusa in questo vigneto è la Saccola, poi rivelatasi sinonimo della Pavana. Un vitigno a bacca rossa vigoroso e di buona produttività, dall’acidità (anche malica) sempre elevata; il che lo rende enologicamente versatile: preziosa attitudine in un momento come questo di esasperati e repentini cambiamenti climatici. Il vino che ne deriva (qui non esistono Igt, né tanto meno Doc, che prevedono l’impiego della Pavana) è rosso intenso, dalla marcata spina acida, con tenore alcolico di media consistenza; per via della sua estrema freschezza e di una texture tannica piuttosto decisa, il nettare deve affinare alcuni anni prima di esprimersi al top.

Gini

Contrada Salvarenza Vecchie Vigne Soave Classico Doc

Una realtà famosa sia per le vecchie vigne sia per la longevità dei vini bianchi è la Cantina di Sandro e Claudio Gini, nel cuore della Doc Soave. I vigneti sono in gran parte coltivati a Garganega e vanno dai 50 ai 100 anni e più. Quello più anziano è sito in contrada Salvarenza, esposto a sud-est a 150 m slm, su terreni calcarei e tufacei in superficie. Posizionato a metà costa del monte Froscà, si trova in un sito dove le vigne sono protette dai venti dalla sommità del monte e non intaccate dall’umidità del fondo valle. La resa è 40 q/ha. Poiché i grappoli sono spargoli e la buccia è spessa, nelle annate estreme l’uva è sempre eccellente. La gestione della vigna, sentendo i Gini, non è molto complessa: le poche fallanze vengono rimpiazzate singolarmente, e un po’ di virosi aiuta a mantenere un buon equilibrio vegetativo. Fino a oggi non è stato spiantato alcun antico vigneto, perché la qualità delle uve che ne derivano è straordinaria. Da questo cru si ottiene il famoso Soave Classico Contrada Salvarenza Vecchie Vigne, a sottolineare proprio la principale caratteristica della tenuta da cui origina.

La Dama Vini

Amarone della Valpolicella Classico Docg Biologico

Tra le vigne più antiche di questa realtà di Negrar (Valpolicella) figura un cru ufficialmente del 1972, ma arricchito sicuramente da ceppi ancor più vetusti, sopravvissuti al reimpianto. La forma di allevamento di questo vigneto sito in località San Vito è la pergola veronese doppia, con sesto di impianto di 4,5×1,2 m. La sua superficie è di circa 1 ettaro, ma in realtà esiste un vigneto attiguo di età simile, che porta l’estensione complessiva a 2,5. Queste vigne sono la base per la selezione delle uve destinate alla produzione dell’Amarone Classico Biologico; ciò perché il loro corredo polifenolico di altissimo profilo, che nessun’altra vigna aziendale è in grado di offrire, ben si presta alla produzione del vino di punta della casa. La composizione dei suoli, a 200 m slm, è di natura argillosa, con scheletro calcareo bianco; a livello ampelografico si rileva la presenza di Corvina (70%), Corvinone (10%), Rondinella (15%), Molinara (5%). Per una resa di 90 q/ha.

Portinari

Oro, Recioto di Soave Docg e Ronchetto, Soave Classico
Superiore Docg

Umberto Portinari, storico vignaiolo di Monteforte d’Alpone, ideatore della “Doppia maturazione ragionata” (vendemmia in due fasi, dove nella seconda si taglia il tralcio per una raccolta tardiva), è titolare di un prezioso cru: il vigneto Ronchetto, vitato a Garganega. Esteso su 2 ettari su suoli vulcanici, è composto per la metà da viti di oltre 70 anni e per l’altra metà da piante di 60 anni. Le prime hanno una resa di 30 q/ha, le seconde di 45. Il sistema d’allevamento è la pergoletta veronese, con sesto d’impianto di 3,5×0,8 m. Buona parte delle bacche è destinata alla produzione del Recioto di Soave Ora, le restanti sono impiegate per il Soave Classico Ronchetto. Come dichiarato dallo stesso Portinari, il maggior vantaggio di continuare a coltivare viti vecchie è nel poter disporre di uve con accentuata variabilità, qualitativa e quantitativa. Infatti ogni vite vecchia ha la sua storia, figlia di infiniti condizionamenti. Il vignaiolo di Monteforte rimpiazza ogni anno le fallanze, lungi dal pensare a un completo reimpianto.

Foto di apertura: Vigneto Giardino è un cru acquistato dalla famiglia Adami nel 1920 e dà vita al Valdobbiadene Superiore Asciutto

Per scoprire le altre Vecchie Vigne d’Italia clicca qui+

In Italia

Il Trebbiano d’Abruzzo sta voltando pagina

Un breve viaggio nella regione ci ha consentito di conoscere alcuni paladini […]

Leggi tutto

Vini di Montagna (10): la Val di Cembra – seconda puntata

Per favore Accedi per vedere questo contenuto. (Non sei registrato? Registrati!)

Leggi tutto

L’Antica Bottega del Vino apre a Cortina in occasione dello Olimpiadi

Lo storico locale veronese, di proprietà di 10 Famiglie Storiche, sarà la […]

Leggi tutto

Tenuta San Guido e CNR: un accordo per la tutela del Viale dei Cipressi di Bolgheri

Un programma quinquennale monitorerà la salute degli alberi, reintegrando quelli compromessi con […]

Leggi tutto

Simply the best 2025, i protagonisti della settima edizione

Il 10 marzo il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano […]

Leggi tutto

Top Guide Vini 2025: l’unanimità solo sui classici e le altre peculiarità dei giudici

Tra le 2.643 etichette entrate nella nostra superclassifica, tre hanno visto convergere […]

Leggi tutto

Vinchio Vaglio: ode alla Barbera d’Asti

La cooperativa, che oggi riunisce quasi 200 soci e 500 ettari vitati, […]

Leggi tutto

I have a dream. Il sogno utopico di un mondo del vino all’insegna dell’alleanza

Per favore Accedi per vedere questo contenuto. (Non sei registrato? Registrati!)

Leggi tutto

74.99.41: dal 1° aprile anche i sommelier hanno il loro codice Ateco

Come spiega il presidente dell’Aspi Giuseppe Vaccarini, “grazie a questa novità, la […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati