Cavit inaugura una linea di etichette top level con due novità nel segno del Pinot. Il bianco Rulendis e il rosso Brusafer: Pinot grigio e Pinot nero in purezza, entrambi provenienti da parcelle selezionate dopo anni di vinificazioni sperimentali. Anticipando il debutto ufficiale (a Vinitaly 2017), abbiamo degustato a Milano i due vini in anteprima assoluta, sapientemente accompagnati dai piatti del Trussardi La Scala.
Una realtà, due anime
Il progetto qualità della Cantina coinvolge 300 ettari (su 15.000), selezionati in base alle caratteristiche del microclima e alle potenzialità espressive di uno specifico vitigno. «Produciamo 60 milioni di bottiglie, ma la maggior parte dei nostri 4.500 soci conduce vigneti di circa un ettaro» spiega il direttore generale Enrico Zanoni. «La realtà di Cavit coniuga una dimensione industriale altamente tecnologica con l'artigianalità delle nostre selezioni». L'obiettivo della Cantina cooperativa è valorizzare anche questo secondo aspetto, mostrando al mondo del vino «la sfaccettatura della nostra produzione».
Alta tecnologia in vigna con la piattaforma integrata Pica
La componente tecnologica gioca un ruolo importante nella ricerca della qualità: «Grazie al sistema Pica (Piattaforma integrata cartografica agri-vitivinicola) abbiamo il controllo completo di tutti i nostri vigneti, dalla localizzazione alla distribuzione dei vitigni, ai livelli di radiazione solare e idratazione. Un aiuto importante per mappare la qualità degli appezzamenti più vocati, per scegliere da dove partire per creare vini d'alta gamma», spiegano Zanoni e Fabrizio Marinconz, del team di enologi Cavit.