Scienze

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Cantine Ferrari è Biodiversity Friend

10 Novembre 2015 Civiltà del bere
Le Cantine Ferrari sono amiche della biodiversità! Il riconoscimento Biodiversity Friend, da poco ricevuto dalla World Biodiversity Association, premia l’impegno del gruppo trentino nella tutela ambientale. Impegno che dalla produzione di Trentodoc si estende a tutte le tenute del Gruppo, anche in Toscana e in Umbria. Presentato a Expo Milano 2015 insieme ad Attilio Scienza (ordinario di Viticoltura all'Università degli Studi di Milano) e Silvio Barbero (tra i fondatori di Slow Food), il progetto di viticoltura sostenibile di Cantine Ferrari prosegue in campo ogni giorno, con il supporto scientifico della Fondazione Edmund Mach. Ne beneficia l'ambiente, ma anche la qualità delle uve e la salute dei lavoratori: tre ottimi motivi per scegliere una produzione green.

Un protocollo CSQA per la viticoltura sostenibile

Tutti i vigneti di proprietà di Cantine Ferrari e Tenute Lunelli sono allevati con i principi dell’agricoltura biologica, in parte già certificati e in parte in conversione. Anche le 500 famiglie conferenti di uva, a loro volta, si attengono a un rigido protocollo certificato CSQA che reintroduce alcune tecniche agronomiche tradizionali, come il sovescio, eliminando completamente diserbanti, pesticidi e concimi chimici. L'obiettivo è riorganizzare la cultura del lavoro in vigna diffondendo un insieme di buone pratiche, il più possibile sostenibili.

Riscoprire il valore della biodiversità

La certificazione "Biodiversity Friend" della World Biodiversity Association valuta l’impatto delle pratiche agricole virtuose sull’ambiente. «Riscoprire il valore della biodiversità è un altro passo che la nostra azienda sta facendo nella direzione di una sempre maggiore naturalità dei vigneti e di un impatto minimo sull’ambiente. L’agricoltore si deve trasformare da fornitore di prodotto a custode del territorio», ha commentato Marcello Lunelli, responsabile della produzione vitivinicola del Gruppo Lunelli.

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