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Calano i consumi di spumante. Gli italiani sono discontinui e infedeli al marchio

7 Febbraio 2013 Elena Erlicher
Nel 2012 l'Italia ha prodotto 465 milioni di bottiglie di spumante (25 milioni di metodo classico e 440 di metodo Charmat) per un fatturato di Cantina pari a 1,2 miliardi di euro (dati dell'Osservatorio economico nazionale). Nel nostro Paese le bollicine consumate lo scorso anno sono state complessivamente 144,7 milioni di bottiglie, per un giro d'affari di 380 milioni di euro, -4,1% in quantità (7 milioni di bottiglie in meno) e -3,6% in valore rispetto al 2011. DISCONTINUITÀ E INFEDELTÀ AL MARCHIO SONO LE CAUSE PRINCIPALI - «Il calo di consumi che si è registrato negli ultimi due anni (dopo 15 anni di crescita continua)», ha detto Giampietro Comolli, fondatore dell'Osservatorio economico nazionale, «dipende da diversi fattori. Primi fra tutti, la discontinuità e l'infedeltà all'etichetta, che si sommano ad altre cause come l'aumento dei prezzi (a eccezione delle campagne promozionali che hanno interessato le etichette più care), la rinuncia agli spumanti come beni non obbligati e il risparmio forzato. Ritorna, inoltre, l'acquisto della festa che rischia di relegare il consumo delle bollicine al momento del brindisi beneaugurale». LA GDO TIENE MENTRE L'HORECA SOFFRE - La Gdo è leader negli acquisti delle bollicine con il 61% della spesa; sono soprattutto i Discount che hanno incrementato i volumi rispetto al 2011, mentre il fatturato complessivo è stabile o in lieve calo. Per quanto riguarda le tipologie preferite, su cinque bottiglie acquistate due sono brut, due extradry e dry e una dolce. Nell'horeca si è registrato un calo del -9,5% nei consumi e del - 12% negli ordini sull'anno precedente. CONEGLIANO VALDOBBIADENE, FRANCIACORTA E TRENTODOC I PREFERITI - Aumentano le vendite del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. Anche Franciacorta e Trentodoc crescono, soprattutto grazie agli sconti promozionali, ma l'operazione è stata più fruttuosa per il Franciacorta. Prosecco, Asti e Brachetto d'Acqui variano da canale a canale. Frenano, invece, i rosati e gli Champagne. Anche all'estero i consumi interni delle bollicine soffrono. Per Francia e Spagna si parla di cali tra il -9 e il -14% rispetto al 2011.

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