L’epidemia da Coronavirus ha sconvolto i mercati. Dall’Australia agli Stati Uniti, dall’Europa all’Africa, i governi provano a rimediare, ognuno con la propria formula. Prevalgono il controllo delle produzioni e il sostegno ai redditi.
Come un terremoto, il Covid-19 è arrivato sul mercato del vino mondiale, facendo sobbalzare i sismografi con scosse eccezionali, mai sentite prima. I suoi effetti sono stati immediati, imprevedibili, durissimi: export quasi azzerato, Horeca che è si è trasformato in un canale fantasma, grandi fiere cancellate, vendite online e distribuzione moderna incapaci di compensare le perdite, enoturismo da reinventare.
Incertezza mondiale
I grandi Paesi produttori, in tutti i continenti a cominciare dall’Europa, hanno avuto poco tempo per reagire, puntellando una struttura che d’un tratto è sembrata poggiare su fondamenta di cartone. Le difficoltà di una pandemia che ha ridisegnato gli spazi pubblici e modificato le abitudini dei consumatori sono sotto gli occhi di tutti.
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