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Bolzano, la Cantina delle famiglie

2 Gennaio 2021 Civiltà del bere
Bolzano, la Cantina delle famiglie

Sono 224 i soci della cooperativa altoatesina Cantina Bolzano. Ognuno porta con sé la sua storia, diversa per origine e consuetudini, ma tutti sono accomunati dalla stessa passione per la viticoltura e da un approccio sostenibile e rispettoso della natura. Una nuova sede all’avanguardia e il Progetto Qualità.

Si chiamano Alois Egger di Maso Anich, Höller di Baumann, Gasser di Kofler auf Ceslar, Plattner di Huck am Bach, il Conte Huyn, Mayr di Kleinstein, Falser di Moar, Platter di Mock, Murmelter di Taber (nelle foto dall’alto a sinistra). E sono tra le famiglie protagoniste di Cantina Bolzano, la cooperativa che riunisce 224 soci viticoltori con 340 ettari nel segno della valorizzazione dei vini del territorio e, in particolare, del Lagrein e del Santa Maddalena (da Schiava). La “Cantina delle famiglie”, dunque, dove i masi, le tenute, i vigneti arrampicati su ripidi pendii, fino a 1000 metri d’altezza, o posti a dimora nei terreni di fondovalle, tra i fiumi Adige e Isarco, raccontano una storia di passione per la viticoltura e di dedizione al lavoro.

Attenzione alla tradizione e all’ambiente

Come quella di Hannes e Gottfried Plattner dello storico Maso Huck am Bach, che coltivano viti vecchie di oltre 60 anni di uve destinate alla produzione del Santa Maddalena. Lo stesso vino che rappresenta la missione della famiglia Falser del Maso Moar. Tra le giovani generazioni che si affacciano alla guida aziendale, Hanno Mayr di Kleinstein sta convertendo integralmente al biologico la sua realtà specializzata nell’allevamento del Gewürztraminer. Sempre attento al rispetto per la natura, Christian Graf Huyn ha trasformato vecchi macchinari per farli alimentare da un impianto fotovoltaico.

Vigneti sulle montagne

Karl e Armin Platter del Maso Mock sono i pionieri del Sauvignon blanc in alta quota. Già negli anni Settanta del secolo scorso impiantarono un vigneto di questa varietà su un pendio a 500 metri d’altezza, dove l’escursione termica e l’ottima esposizione contribuiscono oggi a regalare uve eccellenti. Altro bianchista, famoso per i suoi Pinot bianco e Pinot grigio, è Georg Höller di Baumann, con vigneti affacciati sullo splendido scenario dello Sciliar e del Catinaccio, nel Giardino delle Rose.

Una cantina nuova e completamente interrata


I vini dei soci viticoltori nascono tutti nella nuova cantina, ultimata nel 2018 nel quartiere di San Maurizio, a Bolzano. L’edificio, completamente interrato e coperto da vigneti terrazzati, è certificato CasaClimaWine® e coniuga i principi di funzionalità con quelli di ecosostenibilità e tutela del paesaggio.

Il Progetto Qualità


Tra gli innumerevoli premi ottenuti dai vini di Cantina Bolzano, i Tre bicchieri del Gambero Rosso assegnati quest’anno per la ventunesima volta al Lagrein Riserva Taber, la prima etichetta nata dal Progetto Qualità. Il programma, ideato nel 1988 e che oggi include tutta la linea Riserve e Cru, coinvolge 83 viticoltori con 118 ettari di vigneti coltivati seguendo rigidi standard di qualità in termini di posizione, terreni, età delle viti, densità d’impianto e rese.

Realizzato in collaborazione con Cantina Bolzano.

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 4/2020. Acquista

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