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Tracciando un bilancio del 2021, si nota che l’anno che si sta concludendo è stato penalizzato da un aumento dei prezzi delle materie prime, che ha interessato anche vini e mosti (+3,1%). Il “fuori casa” e i consumi di Natale non bastano a recuperare. Crescono import ed export di spumanti e Dop.
Il terzo quadrimestre 2021 ha messo il sistema produttivo nazionale di fronte alla tempesta perfetta. Essa è resa tale, oltre che dai picchi di costo di materie prime ed energia, dallo stesso prolungarsi, ben oltre le previsioni, dei fenomeni che erano affiorati già a inizio anno. Dopo lo stop 2020 della pandemia, l’inverno particolarmente rigido che è seguito ha svuotato gli stock di gas quasi ovunque. Quando la pandemia ha allentato la morsa, le locomotive Cina e Usa sono ripartite d’impeto e poi tutto il mondo si è rimesso in moto. Questo ha generato una domanda di carta, cotone, plastica e altri materiali fuori controllo. In aggiunta, la crisi dei carburanti e della logistica (noli e container) ha fatto esplodere i costi dei trasporti che si sono poi riversati sulle materie prime. Il più classico dei circoli viziosi.
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