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Benvenuto Brunello: formula anticipata non si cambia

12 Dicembre 2023 Elena Erlicher
Benvenuto Brunello: formula anticipata non si cambia

La prima (e più lunga) delle anteprime nazionali conferma anche quest’anno la sua cadenza autunnale. Al debutto il Brunello 2019, la Riserva 2018, il Rosso 2022 (con qualche fuori programma). Le nostre considerazioni sull’ultima edizione e i dati aggiornati della denominazione.

Oltre 300 vini da 118 aziende per fare il punto sulle nuove annate a Montalcino, dove sono stati presentati il Brunello 2019, la Riserva 2018, il Rosso 2022, più il Moscadello e il Sant’Antimo. La 32a edizione di Benvenuto Brunello, l’anteprima ilcinese, torna nei chiostri del Museo di Sant’Agostino con la sua formula autunnale collaudata e anticipata. Rispetto alle altre anteprime nazionali, infatti, si svolge già a novembre ed è la più lunga con le sue degustazioni, che si svolgono dal 17 al 27, alternativamente dedicate alla stampa italiana ed estera, agli operatori del settore e ai wine lover. Ottimo punto di osservazione, dicevamo, ma che ahimè evidenzia qualche limite. È già da diverse edizioni, infatti, che alcuni nomi importanti del territorio si defilano dalla presentazione ufficiale organizzata dal Consorzio del vino Brunello di Montalcino.

I “fuoriusciti” e la trasferta all’estero con Brunello Day

Solo per citarne alcuni (di peso), Altesino, Baricci, Biondi-Santi, Il Marroneto, Le Ragnaie, Siro Pacenti… Un vero peccato per chi, per lavoro o per diletto, vorrebbe farsi un’idea esaustiva in pochi giorni. Un’occasione mancata per un territorio che ha fatto dello spirito di collaborazione e condivisione tra i produttori la sua forza per farsi conoscere nel mondo. E anche quest’anno, oltre la location nazionale, la manifestazione è volata prima a Londra, il 21 novembre, e poi in contemporanea a New York, Dallas, Miami, Toronto, Vancouver, Zurigo, Shanghai e Tokyo, il 28 novembre, per celebrare il Brunello Day, appuntamento internazionale che ha più che raddoppiato il numero delle metropoli estere coinvolte.

Le annate in anteprima: 2019, 2018 e 2022

Prima di addentrarci nella cronaca dell’evento, analizziamo l’andamento delle annate in anteprima. La 2019 è stata leggermente più calda delle precedenti, con precipitazioni primaverili che hanno portato a un ritardo vegetativo di un paio di settimane. In estate, grazie alle riserve idriche accumulate e alle temperature non elevate, la maturazione delle uve è stata lenta e omogenea. L’abbassamento delle temperature di settembre ha permesso di contenere il tenore alcolico.
A beneficiare di queste condizioni sono stati i Brunello annata che si sono presentati molto più equilibrati rispetto alla vendemmia precedente. Ricordiamo, infatti, che la 2018, che qui si presentava con la Riserva, era stata più complicata e meno fresca di quanto ci si aspettasse sulla carta, con tannini spesso amari, alcolicità notevole, senza il contraltare dello spessore nel tessuto del vino. La 2022 del Rosso di Montalcino è considerata la più calda e siccitosa di sempre, confermando il trend del global warming.

benvenuto Brunello
Fabrizio Bindocci ha dichiarato che vino relativo alle annate già commercializzate ce n’è poco

Ottimo stato di salute della denominazione

In un Paese che vede ai massimi dal 2000 i valori dello stock del vino in cantina, con i Dop al +10%, e un export che flette del -9% a volume nei primi sei mesi 2023 (secondo dati osservatorio Uiv-Vinitaly), la denominazione del Brunello va in controtendenza.
«Di vino relativo alle annate già commercializzate ce n’è poco», ha dichiarato Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino.«Questa non è certo una cattiva notizia per le nostre imprese, che da tempo seguono una politica conservativa nelle quantità ed espansiva nella qualità. L’ultima annata commerciale, la 2018, ha già collocato sul mercato l’85% del proprio potenziale», con 8,5 milioni di contrassegni di stato consegnati a fine ottobre su un totale di 10 milioni di bottiglie prodotte da 2.100 ettari iscritti a disciplinare (un’estensione rimasta invariata dal 1997).
Le esportazioni sono in crescita negli Usa, dove vola il 30% del mercato estero della denominazione, col +10% negli ultimi 12 mesi e con un’impennata nel Midwest del +42%.

Il Leccio d’Oro e la piastrella celebrativa

Nel fine settimana inaugurale di Benvenuto Brunello spazio anche al 32° premio Leccio d’Oro (dedicato ai locali con una wine list rappresentativa dei vini di Montalcino), assegnato ai ristorantiVeranda – Hotel Villa d’Estea Cernobbio (Como) e Sistina di New York, alle enoteche Il Quadrifoglio di Calosso (Asti) e Il Berry Bros. & Rudd di Londra, all’Osteria Il Bargello di Siena. Infine, è stata posta sulla costa del municipio della tradizionale piastrella celebrativa dedicata alla vendemmia di quest’anno e ideata da Monica Maggioni, alla guida della Direzione editoriale per l’offerta informativa Rai.

Foto di apertura: le degustazioni di Benvenuto Brunello si sono svolte nei chiostri del Museo di Sant’Agostino a Montalcino

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