Antonio Carpenè, il “signore del Prosecco”, che ha portato la Casa spumantistica di famiglia, la Carpenè Malvolti di Conegliano (Treviso), a raggiungere importanti traguardi sui mercati del mondo, è morto il 24 aprile. Nato nel 1913, è entrato in azienda a 26 anni dedicandosi da subito alla messa a punto del sistema di vinificazione Charmat per renderlo il più adatto a salvaguardare gli aromi tipici del Prosecco, fino a far nascere quello che oggi si può definire Metodo Carpenè alla base di importanti progetti aziendali come L’Arte Spumantistica. È stato tra i fondatori, nel 1962, del Consorzio di tutela del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene. Nel corso della sua carriera ha ricoperto numerosi incarichi in Italia e all’estero, dalla Scuola di enologia di Conegliano all’Union Internationale des Oenologues, e ha ottenuto importanti riconoscimenti, come il titolo di Cavaliere del lavoro della Repubblica e, nel 2009, la laurea ad honorem in Viticoltura ed enologia all’Università di Padova.
Alla famiglia Carpenè vanno le più sentite condoglianze di Civiltà del bere.