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Alma: Gualtiero Marchesi e Josko Gravner proclamano 15 nuovi sommelier

24 Febbraio 2012 Jessica Bordoni
La seconda edizione del Corso Superiore di Sommellerie della Scuola internazionale di Cucina Italiana Alma di Colorno (Parma) è volta al termine e durante la cerimonia di consegna degli attestati, alla presenza del rettore Gualtiero Marchesi e dell’ospite d’onore Josko Gravner, sono stati proclamati 15 nuovi sommelier, tra cui una allieva brasiliana e una statunitense. I tre più meritevoli, con un punteggio di 95/100, sono Myriam Moretto, Emily Johnston e Sandro Brusco. L’INTERVENTO DI CARELLI E SINIGAGLIA - Durante la manifestazione nella Reggia di Colorno ha preso la parola Riccardo Carelli, amministratore delegato di Alma, sottolineando l’importanza del settore enologico nell’offerta formativa della Scuola: «Il corso superiore di Sommellerie è un riflesso dell’evoluzione di Alma in questi anni: da Casa dei Cuochi ci siamo trasformati in Scuola dell’Ospitalità. Oggi non è più possibile ignorare l’importanza del servizio di sala: questo corso è nato - e migliora di edizione in edizione grazie al contributo dei docenti e degli studenti - per promuovere il concetto di professionalità dell’accoglienza». Il responsabile di Alma Wine Academy Andrea Sinigaglia sottolinea come: «La nostra missione è quella di trasferire conoscenze e passione: noi docenti cerchiamo di farlo dialogando apertamente con gli studenti, perché è il confronto costante in un ambiente stimolante che aiuta a crescere e ad acquisire una professionalità che facilita l’inserimento nel mondo del lavoro. Il tutto nel segno del rigore, come testimonia anche la severità della prova d’esame affrontata dagli allievi, articolata in due momenti: la presentazione di un vino e di un prodotto tipici del territorio dove il candidato ha svolto il periodo di stage e la spiegazione di un vino internazionale». JOSKO GRAVNER OSPITE DELLA CERIMONIA - Alla cerimonia conclusiva, in qualità di ospite d’onore, c’era Josko Gravner, il viticoltore “contadino” del Collio celebre per la scelta di conservare il vino nelle anfore anziché nei recipienti d’acciaio. Gravner ha salutato gli studenti, che erano stati in visita didattica alla sua Cantina di Oslavia (Gorizia) durante il corso, omaggiandoli di alcune sue etichette e proponendo loro una massima importante: «Il vino è il pensiero di chi lo fa».

 

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