Oggi, come ieri, soffia un gran vento su Düsseldorf e il cielo è celeste. Le condizioni meteo possono essere lo specchio di questa ProWein che porta con sé aria nuova oltre che una dose di serenità per il vino italiano sul mercato tedesco. Il nostro Paese è il più rappresentato. Nel padiglione 3 dedicato all'Italia, con ben 1.041 espositori, abbiamo incontrato tantissimi produttori italiani che in prima persona sono venuti in Germania per riconquistarsi “il diesel” del vino.
I NOSTRI BEST BUYS: PROSECCO, LUGANA E VINI DEL SUD - Il mercato tedesco regge, come ci hanno raccontato ad esempio Antonio Stopper della Stopervini e Francesco Sorrentino; certo i tedeschi fanno attenzione al prezzo, ma comprano e, cosa non da poco, pagano. Si vendono bene Prosecco, Lugana e i vini del Sud Italia, con un leggero calo per la Sicilia; situazione invece preoccupante per le etichette di Friuli Venezia Giulia e Piemonte e un po' di arresto anche per Chianti e Brunello, sono le tendenze che ci segnalano. Buona affluenza, appuntamenti prefissati dall'Italia rispettati e incontri a sorpresa con addetti ai lavori oltre che tedeschi soprattutto americani e canadesi, le impressioni comuni che abbiamo raccolto.
NOVITÀ -Italia, in primis, Francia e le 13 regioni vitivinicole della Germania (alla quale è stato dedicato il modernissimo padiglione 6) sono i Paesi più rappresentati, ma, per la prima volta, erano presenti anche partecipazioni collettive di Cina, Tunisia e Libano e cinque cantine dell'Inghilterrameridionale. Allo spazio espositivo della fiera sono stati aggiunti due nuovi padiglioni (1 e 2). Oltre 400 gli espositori di superalcolici provenienti da tutto il mondo e un’area interamente dedicata al vino biologico completano l'offerta (leggi anche Alla ProWein la novità del Forum e un focus sui vitigni internazionali).
Nei prossimi giorni il racconto dettagliato della manifestazione e le interviste con i produttori che abbiamo incontrato in fiera.