Seleziona i vini: Luca Grezzani, sommelier professionista. A 10 euro il Catarratto Baglio Morgana, del Grillo di Rallo, del Cabernet ’07 Dal Maso e del Merlot ’06 di Ornella Molon e i 12 euro del Valpolicella di Allegrini, del Lacrima di Morro d’Alba Conti di Buscareto, del Prosecco Pianer Extra Dry Le Colture, del Valpolicella Bonacosta di Masi e del Gewürztraminer ’07 Kettmeir. Per 15 euro troviamo lo Chardonnay di Jermann, il Rosso Riserva ’04 Vignalta, il Valpolicella I Progni Le Salette Ripasso ’04, il Soave Classico Gini ’07 e quello di Anselmi. Per 16 euro il Dindarello ’07 di Maculan e lo Zibibbo Kabir ’04 Donnafugata, il Soave di Inama e quello di Pieropan. Per 18 euro ecco il Thovara Rosso di Piovene Porto Godi e il Valpolicella Classico di Caterina Zardini. Spendendo 33 euro si beve il Cervaro della Sala di Antinori.
Il Ristorante
Titolare: la famiglia Grezzani. Cuoca: Luciana Grignolo con l’aiuto di altre signore. Il terzo posto nella classifica delle migliori carte dei vini dei ristiranti del Veneto al recente Vinitaly ha suscitato la nostra curiosità. Ci siamo precipitati ed abbiamo avuto veramente fortuna: l’impresa esiste addirittura da tre generazioni e la cucina si muove con piena sicurezza nel sentiero regionale. Ai fornelli ci sono brave signore che probabilmente ignorano l’esistenza dei critici gastronomici con la stessa tranquillità con la quale quelli ignorano questo locale. Si sta bene da subito: speck con involtino di melanzane, petto d’oca affumicato su misticanza, baccalà mantecato e capesante gratinate, tanto per rompere il ghiaccio. Poi le fettuccine con finferli e ragù bianco, spaghetti alla chitarra con granseola, strozzapreti con Asiago filante e zucchine, piatto che vale il viaggio, crespelle con melanzane e scamorza affumicata. Non abbiamo preso risotti, ma alla vista ci sembravano eccellenti, per approdare ad assaggi di pescatrice con capperi e pomodorini, il classico baccalà con polenta, il vitello tonnato e il roast beef con salsa al balsamico. La gentile collega che ci ha condotto fin qui si è deliziata, beata lei, dei delicati dolci della cuoca. Abbiamo pranzato in una tranquilla corte assai indicata per chi vuol stare al fresco e in disparte.