Carta dei vini
Seleziona i vini: Stefano Zonca. Per 14 euro si propongono il Grignolino di Spertino, il Soave di Inama, l’Aulente di San Patrignano, il Pinot grigio Triolet, la Petite Arvine di Chateau Feuillet e il Grapillon Feudo San Maurizio. Per 17 euro il Nebbiolo ’06 di Giovanni Almondo, il Refosco ’07 Ronco Severo, il Sassella di Mamete Prevostini, il Petit rouge ’07 di Gerbelle e il Dolcetto Nibiô Cascina degli Ulivi. Per 20 euro troviamo il Furore Rosso ’07 di Cuomo e il Macchiona ’99 La Stoppa. Per 25 euro ecco il Montepulciano d’Abruzzo ’03 di Pepe e il Rosso Coteau Barrage di Lo Triolet.
Il Ristorante
Titolare: Stefano Zonca, chef con gli aiuti di Roberto Bargagli e Ivana Bunino e curatore della cantina. In una regione piccolissima pur vivono mille diversità, come questa, un ristorante certamente insolito, di cucina non tipica, con un cuoco giovane e creativo, che ha lavorato in altre realtà e riesce a dare colore e immagini nuove anche ad antichi piatti della valle. Lo chef conosce assai bene il vino, lo sceglie e lo propone con l’occhio al rapporto con il prezzo, usa le erbe selvatiche come un botanico d’altri tempi e soprattutto presenta alla fine conti non da capogiro. Stefano ha ben appreso in giro e ci mette del suo, così nascono cose come quel medaglione di maialino da latte in salsa di senape con fagiolini e patate o quella testina con barbabietole all’agro e salsa verde e il risotto con midollo, calendule e rosmarino con animelle rosolate. Qua e là può spuntare un fiore di zucca con santoreggia e ricotta su ratatouille o quello di acacia in pastella immerso in fonduta di formaggio caprino. In carta abbiamo letto cose come la guancia di bue con sformatino di patate, il pollo ruspante con animelle e topinambur, ma come “dessert” abbiamo scelto spaghetti alla chitarra fatti con farina di castagne con julienne di verza e bagna caoda. In questa stagione autunnale Stefano propone una fonduta di caprino champchevrette con toast di pain brioche alla frutta secca, ravioli farciti di coda stufata con porcini, petto d’anatra affumicato con miele di castagno, roesti di patate e lardo e bietole e tatin di mele renette, piccola creme brulèe e salsa di sambuco.