Vi suona poco? Ok, il prezzo non è giusto. Infatti come fanno le aziende vinicole a sopravvivere, esportando a questi valori? In sintesi questo è stato il messaggio più "pesante" emerso dalla prima giornata del congresso degli Enologi italiani, in corso da oggi a domenica a Merano, un susseguirsi di relazioni non solo sulle ricerche enologiche, ma anche su mercati, comunicazione, impresa. Secondo il direttore dell'associazione, Giuseppe Martelli, che è anche presidente del Comitato Doc, si registrano segnali di miglioramento, con crescite delle vendite all'estero dell'8,4% in valore e dell'8% in quantità, come riporta la pagina quotidiana del sito winenews.it seppure senza specificare se si tratta di variazioni su base annua o trimestrale o mensile. Solo due giorni fa, comunque, Federvini - l'associazione delle imprese vinicole che fanno capo a Confindustria - ha comunicato - riguardo all'export - il dato conclusivo del 2009 rispetto al 2008: +9,7 in quantità e - 3,7 in valore. Gira e rigira il problema resta il prezzo.
Vedi anche: Federvini: l’export del vino made in Italy reagisce alla crisi (ma perde valore)