Pascal Ribéreau-Gayon, 80 anni, una delle figure di riferimento dell’enologia mondiale, è morto nella notte tra il 15 e 16 maggio scorso. Professore emerito e decano dell’Università di Bordeaux 2, lascia un segno indelebile nella storia della moderna enologia. Dagli studi sugli enzimi del mosto a quelli sulla Botrytis cinerea lascia tantissimi lavori tra cui il fondamentale “Trattato di enologia” in due volumi. Il contributo della famiglia Ribéreau-Gayon al vino è stata di primaria importanza. Il bisnonno Ulysse Gayon, nel 1880, è stato assistente di Pasteur.
Dopo il trasferimento a Bordeaux sviluppò la poltiglia bordolese con l’aiuto del botanico Alexis Millardet. Suo padre Ribéreau Jean-Gayon ha evidenziato il ruolo della fermentazione malolattica nel 1946 con Emile Peynaud, e poi fondato l’Istituto di Enologia di Bordeaux nel 1949. Pascal Ribéreau-Gayon recentemente aveva pubblicato “La storia dell’enologia di Bordeaux” trattando il legame tra la sua famiglia, l’enologia e la ricerca scientifica. In un’intervista del 1995 aveva espresso così la sua visione del lavoro dell’enologo “La qualità del vino dipende da quella delle uve. Il nostro obiettivo è di esprimere la grandezza delle uve”.