Il mondo della Vernaccia di San Gimignano è in lutto per la morte di Giovanni Panizzi, avvenuta giovedì scorso dopo una lunga malattia. Presidente del Consorzio fino allo scorso anno, Panizzi, 66 anni, milanese, è stato uno dei rinnovatori della vitivinicoltura sangimignanese all’inizio degli anni Novanta. Anche lui rientrava nella categoria di coloro che dopo aver scelto la Toscana come luogo di vacanza, o come si usa dire oggi di buen retiro, a un certo punto della vita aveva deciso di mettersi a fare vino. Certo, il fatto di possedere una proprietà nella campagna di San Gimignano, acquistata nel 1979, era stato determinante.
La sua prima bottiglia di Vernaccia esce con la vendemmia 1989 e fin da subito il suo vino è apprezzato dai critici e dai consumatori. In pochi anni l’azienda raggiunge dimensioni di tutto rispetto e oggi comprende circa 70 ettari di vigneti e una produzione di oltre 300 mila bottiglie all’anno tra Vernaccia, Chianti Colli Senesi e altri vini a Igt. In particolare, la Vernaccia di San Gimignano è prodotta in quattro tipi: base, Vigna Santa Margherita, Evoè e Riserva. Molti i riconoscimenti attribuiti ai suoi vini da guide e riviste specializzate. Nel 2008 Giovanni Panizzi entra in società con Simone Niccolai e insieme danno vita ad altre aziende nelle zone di Montalcino e Montecucco.