Qualità a 360 gradi, dal servizio in sala alle materie prime, senza dimenticare l’attenzione per il reparto vini, con una lista di oltre 500 etichette. La parola abraxàs deriva dalla cultura persiana e simboleggia l’unione tra il bene e il male, ricollegandosi a misteriosi riti magici. Il patron Nando l’ha scelta per sottolineare il fascino del luogo – tra il lago d’Averno, il lago Fusaro e il mare – ricco di testimonianze archeologiche greco-romane. La cucina valorizza le specialità regionali reintepretando le ricette classiche con leggerezza ed eleganza. Imperdibili i bucatini di Gragnano con coniglio e le caserecce al forno con patate e crema di carote. Ma prima: bruschetta con pomodori del piennolo del Vesuvio, tagliere con provolone e pancetta dei campi flegrei e pizza “chiena”, ovvero ripiena. Dulcis in fundo, il buonissimo tortino di mele annurche.
LA CARTA DEI VINI - A 13 euro: Falanghina 2011 di Grotta del Sole. A 14 euro: Falerno del Massico 2010 di Villa Matilde. A 16 euro: Greco di Tufo Novaserra 2010 di Mastroberardino. A 18 euro: Fiano di Avellino Pietracalda 2010 di Feudi di San Gregorio. A 45 euro: Cervaro della Sala 2005 di Marchesi Antinori