di Allan Bay e Terry Monroe
I prodotti caseari sono cibi ricchi di grassi che ben sposano, oltre al vino, anche gli spirits. Un mix di Prosecco e vodka (con alcune alternative, purché tutte a bassa gradazione alcolica) è ideale con un mild cream cheddar o del parmigiano reggiano di media stagionatura (12-18 mesi). Ma prima di tutto parliamo del piatto.
Un simbolo della creatività umana
Perché inizio con il formaggio? In prima battuta per motivi simbolici. La sua invenzione risale a qualcosa come 13 mila anni fa e sostanzialmente era un modo di conservare il latte senza aver bisogno del frigorifero. Questo detto, l’umana creatività, che è il sale del nostro essere, si è poi sbizzarrita in maniera totale nel mettere a punto i formaggi, inventandone un numero straordinario, sempre partendo da tre soli ingredienti: latte, caglio e sale. Il genio umano ha dato il meglio di sé col formaggio. Forse solo il vino ne ha magnetizzata altrettanta, mentre quella dedicata ai "crop", ovvero ai prodotti base della nostra alimentazione e vita, dal grano al riso, dalla carne al cotone, gioca in un altro campionato, ugualmente importante, ma diverso.
In seconda battuta è poi importante per noi per un motivo particolare: in questo campo siamo leader assoluti a livello mondiale, ovviamente insieme ai cugini francesi. Mi dispiace per gli altri ma così è. Quindi per me che, a onta del nome, sono di origine fiamminga nel senso che il mio quadrisavolo era fiammingo, ma essendo il papà del papà ecc. il cognome è rimasto quello, è un prodotto molto più evocativo di altri. In terza battuta: mi piace alla follia.
Prima di abbinare cocktail e formaggio
Per trovare l’abbinamento con un cocktail bisogna poi definire come lo si gusta. A mio parere, non va assolutamente proposto né come antipasto né dopo il piatto forte, anzi chiamiamolo all’italiana, il secondo piatto, e prima di un dolce. No, questo è un approccio vecchio stile non più in linea con il mondo moderno. Quello più corretto, a mio parere sia chiaro, è considerarlo un secondo piatto tout-court, quindi al posto della carne. Il pasto sarà equilibrato. Oppure, meglio ancora, di dedicare un giorno ogni tanto al solo formaggio, magari dopo un antipasto e prima di un dolce: una soluzione ottimale, che io pratico un paio di volte al mese, con tanto piacere e con almeno otto varietà da gustare. Il formaggio è pieno di grassi, su questo non ci piove. Quindi non demonizziamolo, sia chiaro, perché è la dose che fa il veleno, ma mettiamolo nella categoria dei prodotti da godere fino in fondo ma solo una volta a settimana.
Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 05/2016. Per preparare i cocktail ultra light in abbinamento acquista il numero nel nostro store (anche in edizione digitale) o scrivi a store@civiltadelbere.com. Buona lettura!