Vigneti arditi che lambiscono e si arrampicano sulle Dolomiti. Il Trentino è un piccolo gioiello che custodisce sia bollicine di montagna Trentodoc rinomate nel mondo sia vini autoctoni come il Teroldego della Piana Rotaliana e la schietta Nosiola. Ce lo racconta il giornalista Nereo Pederzolli.
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Contrasti e amenità. Il Trentino del vino è un minuscolo giacimento enoico – per estensione, per una produzione che supera di poco il milione di quintali d’uva – e forse anche per questo una chicca. Consente di compiere un viaggio a ritroso nel tempo, custodisce ataviche consuetudini viticole e rilancia futuribili studi sul “vino del domani” grazie alla secolare Fondazione Edmund Mach, a San Michele all’Adige, dove tutto è in sinergia con le sfide genomiche mirate a ottenere vini identitari nel modo più ecocompatibile possibile.
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