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Addio a Steven Spurrier, l’artefice del Judgement of Paris

9 Marzo 2021 Jessica Bordoni
Addio a Steven Spurrier, l’artefice del Judgement of Paris

È morto Steven Spurrier, famoso wine writer ed esperto di vino britannico. Giudice di concorsi internazionali, presidente del Japan Wine Challenge e del Decanter World Wine Awards, fu il promotore del Judgement of Paris del 1976, la degustazione alla cieca che segnò la fine del primato assoluto di Bordeaux e Borgogna, portando alla ribalta internazionale i vini californiani.

Il mondo del vino perde uno dei suoi più grandi protagonisti: Steven Spurrier. Classe 1941, l’esperto di vino e comunicatore britannico è morto all’età di 80 anni nella sua casa di Bride Valley, contea inglese del Dorset, dopo una lunga carriera da vero “mattatore” della scena enologica internazionale dagli anni Settanta ad oggi.

L’enoteca e l’Academie du Vin a Parigi

Al termine degli studi alla Rugby School e alla London School of Economics, Steven Spurrier cominciò a occuparsi professionalmente di vino nel 1964, quando entrò come apprendista presso il più antico wine merchant di Londra, Christopher and Co. Negli anni Settanta si trasferì a Parigi, dove aprì la celebre enoteca Les Caves de la Madeleine. Segni particolari della sua attività da “oste”? I clienti venivano invitati a degustare – con lui, ovviamente – un bicchiere di vino prima di acquistare la bottiglia. Nel 1973 Spurrier ebbe l’intuizione di fondare l’Academie du Vin, prima scuola enologica privata di tutta la Francia, che avrà un ruolo fondamentale nella diffusione della cultura enologica mondiale, organizzando corsi e degustazioni su scala internazionale.

Il Judgement of Paris

Ma l’aneddoto biografico più famoso (ricordato anche nel film Bottle Shock) è senza dubbio quello del 1976, quando Spurrier organizzò il celebre Judgement of Paris, la prima degustazione alla cieca tra vini francesi e californiani. Contro ogni previsione, alcuni Chardonnay e Cabernet americani si aggiudicarono un punteggio più alto dei blasonati Bordeaux e Borgogna. L’enologia del Nuovo Mondo aveva avuto la sua consacrazione ufficiale. E a celebrare il rito era stato proprio Steven Spurrier.

L’attività di scrittore e divulgatore

Verso la fine degli anni Ottanta decise di rientrare nel Regno Unito per concentrarsi sulle attività di wine writer e wine consultant. Tra gli innumerevoli riconoscimenti ricordiamo il Prix de Champagne Lanson, il Bunch Prize, il Grand Prix de l’Academie Internationale du Vin, il The Maestro Award in onore di André Tchelistcheff. Nel 1988 fu eletto Personalità enologica dell’anno per i suoi servizi al vino francese. Giudice nei principali concorsi internazionali, era anche presidente del Japan Wine Challenge e del Decanter World Wine Awards, nonché direttore del Christie’s Wine Course, che fondò lui stesso all’inizio degli anni Ottanta insieme al dipartimento vino della Casa d’aste. Nel 2019 fondò la Biblioteca dell’Academie du Vin con Simon McMurtrie con l’obbiettivo di pubblicare i migliori testi dedicati al vino di ieri e di oggi.

Steven Spurrier si è spento nella sua casa di famiglia nel Dorset, vicino alle vigne destinate alla produzione del suo spumante Bride Valley Brut. Da una decina d’anni, infatti, aveva deciso di passare dall’altra parte, diventando anche un apprezzato vigneron.

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