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Il Codice Carpineto presentato a Milano

3 Dicembre 2010 Civiltà del bere
Una serata milanese al ristorante Calabrone per degustare i vini e per  presentare lo stile Carpineto sintetizzato in un codice: il Codice Carpineto. È accaduto lo scorso 30 novembre. Caterina Sacchet e Antonio Zaccheo hanno accolto la stampa con un calice di Farnito Brut e Spumante Brut Rosé prima di iniziare l’esperienza della degustazione verticale di alcune tra le più significative etichette della Cantina toscana. Tutto è iniziato con tre annate del Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg: la 2004, la 1997 e la 1988. Si è poi passati al Chianti Classico Riserva Docg con le annate 2006, 1995 e 1990. A seguire il Farnito, Cabernet Sauvignon, Igt Toscana 2005, 1997 e 1995. Per l’occasione è stato presentato appunto, il Codice Carpineto, una filosofia produttiva così sintetizzabile: adozione di moderne tecniche agricole, trattamenti fitosanitari ecocompatibili, massima attenzione per la salvaguardia della biodiversità, produzione e utilizzo di energia rinnovabile, razionalizzazione nelle operazioni di raccolta atte a garantire la massima sanità delle uve, igiene e sanificazione di tutti gli impianti, controllo giornaliero delle temperature e dei dati analitici dei mosti durante le fermentazioni e dei vini durante la loro evoluzione, utilizzo di lieviti naturali selezionati, stabilizzazione spontanea per le riserve e i grandi vini e mediante il freddo per i vini giovani, messa al bando di additivi, coadiuvanti e stabilizzanti e uso solo del solfito ma molto sotto ai limiti previsti della legge, testare i vini prima e dopo l’imbottigliamento con standard analitici più restrittivi dei limiti previsti dal disciplinare. Dopo la verticale è seguita la cena: antipasti di terra e di mare serviti con il Dogajolo bianco Igt Toscana 2010; i primi piatti in abbinamento al Dogajolo Rosso Igt Toscana 2009 e al Chianti Classico Docg 2009; una tagliata e stracotto di funghi con il Chianti Classico Riserva Riserva Docg 2006 e con il Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg 2004; un assaggio di pecorino sposato al Cru Poggio Sant’Enrico Vino Nobile di Montepulciano Docg 2001; il dessert con il Vinsanto del Chianti Doc 1992 e il caffè con il Farnito, distillato di uve Sauvignon.

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