Se un amico sommelier, magari un po’ spocchioso, mi domandasse che c’è di nuovo sotto il sole, potrei recitare una lista da far impallidire Fazio e Saviano. Ogni anno escono centinaia di etichette, ma poche, in realtà, resistono. E allora, divinando il futuro, gli consiglierei alcuni vini che potrebbero persino diventare famosi e che ti permettono di fare bella figura anche con quell’amico “diplomato Ais”... Partiamo dagli spumanti: un Franciacorta Docg, il Dizero Blanc de Blancs di Montenisa, fragrante Chardonnay a “dosaggio zero”, per esaltarne la freschezza, e senza svenarti porti un dono di classe; dal Trentino, ha un ottimo rapporto qualità/prezzo anche l’Altemasi Riserva Graal Trentodoc 2002 o 2003 della Cavit. È complesso e affascinante, ma è meglio avvicinarsi se si ha una certa abitudine agli spumanti metodo Classico. A maggior ragione per il terzo suggerimento, uno dei più importanti debutti dell’anno: l’Annamaria Clementi Rosé, Franciacorta Docg 2003 di Ca’ del Bosco. Un monumento di eleganza e intensità, la versione in rosa di uno dei più premiati spumanti italiani si è fatta attendere per 35 anni, e questo è uno dei vini che resteranno. Ovviamente preparate 150 euro.
Se adorate i bianchi, propongo una curiosa abbinata isolana: il sardo Iselis Bianco 2009 di Argiolas, da uve Nasco (85%) e Vermentino (15%), fresco, tipico e poco impegnativo per le tasche. E poi il siciliano Carricante 2009 di Planeta, ottenuto da un vitigno etneo (ri)emergente, di grande mineralità, persistenza, longevo, produzione limitata. Non è un bel regalo? Veniamo ai rossi, cioè al cadeau... par excellence.
Emoziona il Coevo 2007, seconda uscita dell’ammiraglia della famiglia Cecchi, un vino che vuol essere in sintonia col suo tempo e il cui uvaggio cambia (un pochino) di annata in annata per offrire il massimo, con stile. In questo millesimo c’è un 10% in più di Sangiovese, il resto è Cabernet, Merlot, Petit Verdot. Chiuderei con una proposta per quelli che... “solo Pinot nero”. È in circolazione Black 2008, versione Pinot noir del Cabreo firmato Ambrogio e Giovanni Folonari. Deciso come il suo nome.
Alessandro Torcoli è caporedattore di questa rivista e fa parte, su nomina del presidente, dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino. Ha vinto il Premio Comitato Grandi Cru 2009 come miglior giovane giornalista e il Premio Dioniso d’Oro 2010 dell’Ente nazionale Enoteca Italiana. Dalla sua scrivania passano moltissime delle novità che debuttano nel mondo del vino e per questo motivo ci suggerisce alcune etichette fresche fresche.Le bollicine di Gianni LegnaniI bianchi di Adua Villa I classici di Cesare PillonIl primo approccio di Giorgio CottiL'annata di Roger SestoIl naturale di Fabrizio PennaL'esclusivo di Enzo VizzariL'incontentabile di Alessandro Scorsone