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Nove elenchi per Natale (1). Le bollicine di Gianni Legnani

3 Dicembre 2010 Civiltà del bere
Il primo grande dilemma da risolvere prima di poter scegliere la bottiglia giusta è: italiana o francese? Gli italiani hanno fatto progressi in questi ultimi anni ma, certo, i francesi hanno tuttora un prestigio che conta. D’altronde c’è un aspetto tutt’altro che trascurabile: il livello di spesa che ciascuno di noi s’impone; per cui propongo diverse alternative. Il mio primo best buy è Rotari Cuvée 28, un Talento Trentodoc di Mezzacorona; il suo costo più che ragionevole permetterà di regalare più di una bottiglia (anche 4 o 6). Altro spumante trentino, il Ferrari, soprattutto il Perlé o, se il regalo deve essere di peso, la mitica Riserva del Fondatore Giulio Ferrari 1997 millesimata. Spostiamoci in Franciacorta, dove due marchi hanno contribuito al successo delle bollicine bresciane e sono due sicurezze: Bellavista e Ca’ del Bosco; io amo del primo il Satèn Brut Gran Cuvée e dell’altro il Dosage Zero 2005, ma la gamma che le due Maison offrono è ampia e comprende due big come la Riserva firmata Vittorio Moretti 2002 (Bellavista) e la Cuvée Annamaria Clementi 2002 (Ca’ del Bosco). Tra i millesimati franciacortini il mio best buy è il Palazzo Lana di Berlucchi, nelle versioni Brut, Brut Extrême e Satèn, create per celebrare i 50 anni di attività dell’azienda, fondata da Guido Berlucchi e Franco Ziliani. Concludo in Veneto con la Selezione Jeio di Bisol, un Prosecco di Valdobbiadene elaborato con il meglio dei 16 poderi aziendali della zona Docg. Dribblando eventuali accuse di esterofilia veniamo ai francesi, che rimangono, dall’alto dei loro 300 anni di esperienza, ancora al top, con bottiglie mitiche: il Cristal di Roederer, Dom Pérignon, il Clos du Mesnil di Krug, i Comtes de Champagne di Taittinger, R di Ruinart, la Cuvée Belle Epoque di Perrier-Jouët, illeggiadrita da un serto di anemoni disegnati da Gallé, maestro del Liberty. Ci vogliono cifre importanti, ma l’effetto è assicurato. Se il budget chiede maggior rigore, punterei sui Brut base di Roederer (Louis Premier), Perrier-Jouët, Bollinger, Taittinger; una chicca imperdibile, amata dalle signore è il Rosé di Laurent-Perrier, a mio avviso lo Champagne rosé con il miglior rapporto qualità-prezzo. Gianni Legnani è considerato un grande esperto del mondo della spumantistica. Nella sua carriera ha occupato per 16 anni il ruolo di direttore del Centro informazioni dello Champagne in Italia ed è stato responsabile della comunicazione della Guido Berlucchi. Forte della sua esperienza, ci propone un elenco di grandi etichette di bollicine italiane e francesi, bottiglie che sanno stupire e che sono sempre un graditissimo dono. I bianchi di Adua Villa I classici di Cesare Pillon Il primo approccio di Giorgio Ciotti L'annata di Roger Sesto Il naturale di Fabrizio Penna Le novità di Alessandro Torcoli L'esclusivo di Enzo Vizzari L'incontentabile di Alessandro Scorsone
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