Dopo i suggerimenti del The New York Times della settimana scorsa, vi proponiamo una selezione di libri da regalare ad appassionati ed esperti di vino. Dal classico Atlante di Johnson e Robinson al profondo amore di Primo Franco per il Prosecco, sette proposte per ogni pubblico.
Paradossalmente questo 2020, che pure è stato caratterizzato da lunghi periodi di serrata, ci ha tenuto così tesi e impegnati nella ricerca di nuove strade, che la tradizionale, preziosa pratica della lettura, specie di libri stampati, non è stata incentivata ma forse anzi ostacolata.
Meno pubblicazioni, ma di qualità
Questo sul fronte della domanda (i lettori), ma ciò è ancor più vero sul fronte dell’offerta: molti progetti, infatti, sono rimasti nel cassetto di editor ed editori. Tuttavia, apprestandosi alla fine di quest’anno orribile, vi sono alcuni titoli che vorremmo segnalarvi, usciti tra il 2019 e il 2020, che riteniamo possano arricchirvi in un percorso di aggiornamento o farvi da guida mentre programmare la “reconquista” di una normalità.

Atlante mondiale dei vini
di Hugh Johnson e Jancis Robinson (Mondadori Electa, 416 pagine, € 49,90)
Non è certo una novità, ma è un must have per chiunque voglia essere documentato e aggiornato sui vini del mondo. L’Atlante di Johnson (e sempre più Robinson), giunto all’ottava edizione, è corredato da ottime mappe che, in alcune zone viticole come Bordeaux arrivano a darci il dettaglio delle singole proprietà (châteaux). È diviso geograficamente, partendo dalla Francia (nell’ordine Borgogna, Champagne, Bordeaux, Sudovest, Loira, Alsazia, Rodano del Nord, Rodano del Sud, Linguadoca occidentale e orientale, Rossiglione, Provenza, Corsica e infine Jura, Savoia) per proseguire in Italia (divisa tra Nordovest, Nordest, Centro e Sud), Spagna, Portogallo, Germania, Resto d’Europa, Nord America, Sud America, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica e Asia (Giappone e Cina).
Gli autori
I due autori sono al centro del commercio internazionale del vino (Londra); Johnson è uno dei più raffinati scrittori di vino, ai confini della letteratura, e la Robinson è una Master of Wine, giornalista sempre molto aggiornata. La coppia è garanzia dei massimi livelli raggiungibili sull’argomento ed è evidentemente insensato pensare che un Atlante mondiale, completo per ampiezza, possa essere perfetto in profondità: sono inevitabili le scelte.

Il giro del mondo in 80 bicchieri
di Jules Gaubert-Turpin e Adrien Grant Smith Bianchi (Slow Food Editore, 200 pagine, € 29)
“Il calice… autentico poema”, ricordano gli autori nel frontespizio con le parole di Gaëtan Faucer. E sfogliare questo grande libro illustrato, composto prevalentemente da infografiche dal tratto poetico, rende proprio l’idea: diciamo che potremmo presentarlo come la versione illustrata e (molto) semplificata dell’Atlante di Johnson & Robinson. Ma questo volume ha un altro motivo di divertimento; gli autori ci accompagnano intorno al mondo scegliendo per ogni tappa un prodotto simbolo.
Non solo vino
Non necessariamente vino (anche se dominante) ma in certi casi, giustamente, distillati o liquori davvero “identitari”, come ad esempio l’Aquavit scandinava, la Rakija serba o il Guaro della Costa Rica (oltre ai più ovvi Pisco del Perù e del Cile, Cognac delle due Charentes o Pastis di Marsiglia)… Un libro davvero piacevole, un po’ fumettoso, da godere e anche tenere piacevolmente sul tavolino in salotto.

Il grande libro illustrato del vino italiano (100 etichette per brindare tutto l’anno)
di Eleonora Guerini (Edt, 239 pagine, € 35)
Un altro volume, come i precedenti, che si presta a un doppio uso, culturale ed estetico, insomma un regalo bello oltre che interessante, uscito a fine 2019, ma ancora fresco. L’ha scritto un’ex curatrice delle Guide vini del Gambero Rosso, ora comunicatrice presso un grande gruppo vinicolo, Eleonora Guerini, che di assaggi alle spalle, bisogna dire, ne ha parecchi. Il libro è una sintesi autoriale che deriva da anni di prove, dove Guerini racconta un vino per pagina, mentre in quella a fronte ci godiamo le gustose illustrazioni di Fernando Cobelo, Beppe Conti e Rebecca Valente. Le scelte sono divise in capitoli: School night wines, Nuovi equilibri, Vini di sale, Gli intramontabili, Saranno famosi, Pussy power (definizione forse di dubbio gusto, in tempi di lotta per la parità di genere), Gli innamoramenti, Figli della cooperazione, Il Chianti Classico (curioso, unico capitolo “mono zona”), A colpo sicuro.

Prosecco way of life
di Primo Franco (Cinquesensi editore, 159 pagine, € 18)
Alert: questo libro dev’essere letto da chiunque consideri il Prosecco un vino da poco. Chi considera il Prosecco (Superiore Docg), come chi scrive, una perla dell’enologia italiana, coltivata in un luogo di struggente bellezza, Patrimonio dell’Umanità, lo deve leggere due volte. L’unico appunto potrebbe essere sul titolo, in inglese. Chi conosce Primo si sarebbe aspettato forse l’italiano, con allegro accento trevigiano e scintille negli occhi. Quella schietta verve con cui Primo incanta chiunque quando racconta del suo amore per il Prosecco è tutta nel libro.
Amore sconfinato per il Prosecco
Scritto per segnare i 100 anni dell’azienda, racconta difficoltà e battaglie di un uomo che ha resistito a ogni facile tentazione perpetrando le sue battaglie. Ad esempio quella per l’esaltazione del “cru” anche per Conegliano Valdobbiadene e quella per l’affermazione di una verità sconosciuta al 98% degli appassionati di Prosecco (e al 120% degli dei detrattori); questo vino può invecchiare in bottiglia né più né meno dei grandi Champagne. E a tal proposito, il primo segnale del sincero, convinto, credo nel Prosecco di Primo Franco sta in questo; difficile trovare nei suoi racconti tracce di qualsivoglia senso di inferiorità rispetto ai “cugini francesi”, se non il dolore nel vedere che qualcuno tende a svilire il prodotto.

The new wines of Mount Etna
di Benjamin North Spencer (Gemelli Press, 355 pagine, € 30,78 su Amazon)
Restiamo nell’ambito dei libri monotematici e in particolare voliamo in Sicilia in una delle aree viticole emergenti, sotto i riflettori del mondo: l’Etna. Ci ha pensato un americano che vive in Sicilia, diplomato Wset e fondatore dell’Etna Wine School e che conosce la zona come le sue tasche. Un libro scritto, difatti, con passione e competenza ma per il mondo – in lingua inglese – e con sguardo internazionale. È uno scrigno di sapere etneo, sia in superficie, con la descrizione dei vitigni, le regole della Denominazione, le tipologie di vino, sia in profondità con un’affascinante digressione storica e con una disanima dei produttori “attivi” sul vulcano e descrizione delle vigne sui tre versanti: Nord, Sud, Est. Lo stile è scorrevole e comprensibile anche da chi abbia una conoscenza media dell’inglese del vino.

Wine in Austria – The History
di Willi Klinger e Karl Vocelka (Brandstätter, 510 pagine, n.d.)
Lo ha scritto Willi Klinger come “lascito” prima della pensione, l’uomo che ha promosso con successo il vino austriaco nel mondo, letteralmente lanciandolo in orbita dopo una crisi post metanolo ben più profonda di quella italiana. Il libro è disponibile solo in inglese, per cui è richiesta una buona conoscenza della lingua, ma è una bibbia per chiunque desideri conoscere la storia dell’enologia austriaca. L’apporto di Karl Vocelka non è da poco, quale storico, con la collaborazione di altri 40 autori esperti. Tra i diversi capitoli, sul territorio, sulla storia eccetera, non è da sottovalutare quello dedicato al marketing, frutto della lunga esperienza in materia di Klinger il quale, prima di andare a capo dell’istituto di promozione del vino austriaco, aveva lavorato al fianco di Angelo Gaja per lo sviluppo dei mercati esteri.

Soave Terroir, le 33 unità geografiche aggiuntive
Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto di Soave, 268 pagine, € 20
Questo libro è uno strumento indispensabile per chiunque desideri studiare a fondo il territorio del Soave. Lo ha voluto e prodotto il Consorzio di tutela del Soave (consorzio@ilsoave.com), che l’ha pubblicato con il sostegno della Fondazione Banca Popolare di Verona. Si può acquistare presso la libreria Bonturi di San Bonifacio (bonturi@libero.it), che lo spedisce anche a domicilio. Il volume è esemplare anche rispetto a una tematica più ampia: cos’è la zonazione e dove può arrivare.
Un libro per capire come sono nate le Uga
Infatti, vi si percorre l’iter – quasi avventuroso – che ha portato dagli studi del terreno al riconoscimento di Unità geografiche aggiuntive (le “Uga”) che sono, in campo vitivinicolo, un eccellente indicatore di identità, frutto della complessa interazione tra il vitigno Garganega e i complessi suoli a matrice vulcanica, ma di fatto molto variegati, di Soave e dintorni. Come nel caso del libro di Klinger sull’Austria, anche quest’opera ha il sapore di un’opera importante di fine carriera; quella di Aldo Lorenzoni, lo storico direttore del Consorzio, in pensione da pochi mesi dopo 22 anni di carriera. Lorenzoni ha coordinato il lavoro che definisce non a caso “un percorso di conoscenza”.