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Dal falso Sassicaia al Pink Prosecco, cosa dicono di noi nel mondo

22 Ottobre 2020 Anita Franzon
Dal falso Sassicaia al Pink Prosecco, cosa dicono di noi nel mondo

La truffa del falso Sassicaia ha fatto il giro del mondo, riportata dalle principali testate internazionali, sottolineando la costante lotta che i prodotti italiani di lusso devono sostenere contro la contraffazione. Intanto il Prosecco Rosé si prepara a conquistare il Regno Unito con il marchio Pink Prosecco.

È notizia di pochi giorni fa la scoperta di una grande contraffazione di bottiglie (provenienti dalla Turchia) di Sassicaia, ma riempite con vino siciliano e trovate in un magazzino vicino a Milano insieme a etichette e astucci perfettamente identici agli originali e meticolosamente riprodotti in Bulgaria.

Il falso Sassicaia anche sulla CNN

La notizia ha fatto il giro del mondo ed è stata ripresa anche dalla CNN. Quando la polizia ha fatto irruzione nel magazzino, i contraffattori stavano etichettando la (finta) rara annata 2015: il miglior vino del mondo per Wine Spectator. Due uomini, padre e figlio, sono agli arresti domiciliari e altre persone sono sotto inchiesta a seguito di un’operazione partita lo scorso anno, quando una cassa falsa era caduta da un camion e ritrovata sul ciglio della strada.

Il costo della contraffazione

«L’industria italiana dei beni di lusso comprende anche cibi e bevande e affronta una battaglia costante contro la contraffazione», si legge nell’articolo, che riporta anche un rapporto del 2018 dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico secondo cui la contraffazione per i produttori italiani di alimenti e bevande ha un costo di ben 4,2 miliardi di euro nelle sole vendite perse. Ne parlano inoltre The drinks business, Decanter e Wine Spectator.

Assaggiatori di Prosecco Rosé cercansi

Le offerte di lavoro in un periodo come questo scarseggiano, ma un’azienda che produce Prosecco sta cercando un assaggiatore ufficiale: «Un lavoro da sogno», scrive il Mirror. Il degustatore sarà pagato per scrivere una recensione, verrà invitato in Italia per visitare i vigneti nell’area di Treviso e avrà una fornitura di bollicine per un anno. Pink Prosecco sarà, infatti, uno dei primi Prosecco rosé a essere venduti nel Regno Unito e il team sta cercando un degustatore per assicurarsi che sia perfetto prima di arrivare sugli scaffali inglesi. Paul Anthony Gidley, Ceo di Pink Prosecco, ha dichiarato: «Ci auguriamo che il candidato prescelto concordi sul fatto che Pink Prosecco Rosé abbia davvero un buon sapore come sembra, con un naso più fruttato del Prosecco standard e sentori di frutta estiva come fragola e mora, con bollicine fini e un finale leggero e semi-dolce».

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