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Guyot, pergola, alberello: le forme d’allevamento più diffuse

28 Luglio 2020 Roger Sesto
Guyot, pergola, alberello: le forme d’allevamento più diffuse

Come si coltiva un vigneto? Di seguito elenchiamo alcune delle principali forme d’allevamento della vite, evidenziandone le caratteristiche principali, i punti di forza e gli svantaggi. Sono: Guyot, Cordone speronato, Sylvoz, Pergola e Alberello.

Viti allevate a Guyot

Guyot

È stato ideato a metà Ottocento dall’omonimo viticoltore francese Jules. Il Guyot prevede una potatura con tre tagli: il taglio del passato, per asportare i tralci superflui che hanno già prodotto nella stagione precedente; il taglio del presente, per dare al tralcio dell’anno la lunghezza desiderata; il taglio del futuro, che prevede la costituzione di uno sperone a due gemme sul tralcio basso. Adatto per una densità d’impianto tra i 3.000 e i 10.000 ceppi/ha.

Vantaggi del Guyot: compatibilità con gran parte dei vitigni, sesti di impianto di buona fittezza, ottima esposizione della superficie fogliare. Longevità della pianta, possibile meccanizzazione della vendemmia, uva di qualità.

Svantaggi del Guyot: molta manutenzione, potatura non semplice, buona dose di manodopera non essendo meccanizzabili diverse operazioni.

Impianto a Cordone speronato

Cordone speronato

È tra le forme a spalliera più usate. Il Cordone speronato è costituito da un fusto alto 60-80 cm che si sviluppa orizzontalmente in un cordone permanente di lunghezza variabile in funzione della densità di impianto; durante la potatura invernale si selezionano 5-7 germogli ben lignificati e posizionati, da cui si ricavano altrettanti speroni a 2-3 gemme.

Vantaggi del Cordone speronato: adatto ai vitigni dotati di buona fertilità delle prime gemme del tralcio fruttifero. Relativa facilità di meccanizzazione, consente una buona densità d’impianto e una valida esposizione dei grappoli, buon rapporto tra meccanizzazione e qualità.

Svantaggi del Cordone speronato: non adatto a uve con scarsa fertilità delle gemme basali, controindicato con varietà poco produttive, longevità dei ceppi medio-bassa.

Impianto a Sylvoz

Sylvoz

Di origine francese, il Sylvoz ha trovato diffusione nelle pianure del settentrione, soprattutto venete. Consiste in una potatura lunga, dove un fusto verticale alto 1,5-2 m si sviluppa in un cordone orizzontale che origina più capi a frutto, rinnovati annualmente, che si potano lunghi e curvati verso il basso.

Vantaggi del Sylvoz: adatto alle aree freddo-umide della Pianura Padana dai terreni fertili (ciò per una buona captazione della luce nella parte aerea a beneficio della fotosintesi), molte operazioni colturali facilmente meccanizzabili, adatto a varietà vigorose per alte produzioni.

Svantaggi del Sylvoz: qualità dei frutti medio-bassa, potatura non facilmente meccanizzabile, necessità di buone disponibilità idriche e nutrizionali.

Allevamento a Pergola veronese

Pergola

È una forma di allevamento diffusa in Triveneto. La superficie vegetativa della Pergola si dispone su un’impalcatura orizzontale o obliqua rispetto al palo verticale alla quale si fissano i fili che sostengono i rami fruttiferi. Ogni vite porta 2-3 capi a frutto che vengono appoggiati al tetto della pergola stessa.

Vantaggi della Pergola: parete fogliare inclinata che permette una buona esposizione dei grappoli al sole e un’ottima captazione della luce in ambienti al limite della viticoltura. La stessa copertura fogliare ostacola le scottature solari e riduce i danni da possibili grandinate. Buona aerazione dei grappoli che ne riduce le patologie. Raccolta manuale facilitata e buon rapporto quali-quantitativo.

Svantaggi costi di impianto piuttosto elevati per le spese di palificazione, la scarsa meccanizzazione impone non meno di 500 ore/ha annuali di manodopera.

Impianto ad Alberello

Alberello

L’Alberello non prevede sostegni e la sua impalcatura consiste in 3-4 branche, ognuna provvista di uno sperone potato a 2 gemme. La densità di impianto va da 10.000 a 20.000 ceppi/ha.

Vantaggi dell’Alberello: indicato per gli appezzamenti irregolari o stretti – come quelli terrazzati – sfruttando ottimamente la superficie, costi d’impianto ridotti non necessitando di armature, pali e fili, buona resistenza a venti tesi e salmastri, ottima adattabilità ai terreni poveri e siccitosi, poca produzione per ceppo (e quindi uva di grande qualità) compensata dagli stretti sesti di impianto.

Svantaggi dell’Alberello: meccanizzazione quasi impossibile se non in ristrette aree e con costosi macchinari, grande impiego di manodopera.

Per leggere l’articolo completo sui sistemi di allevamento della vite clicca qui

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