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Dal 2011 contrassegno di Stato per Bardolino e Chiaretto

22 Novembre 2010 Civiltà del bere
Una decisione presa con l’83,5% di voti favorevoli quella di apporre la fascetta di Stato, a partire dalla vendemmia 2011, su tutte le 22 milioni di bottiglie di Bardolino e sulle 10 milioni di bottiglie di Chiaretto prodotte. «Una scelta – spiega il presidente del Consorzio di tutela del Bardolino, Giorgio Tommasi - che chiude il cerchio di un lavoro triennale che ha portato al riassetto complessivo della nostra Denominazione». Da tre anni, infatti, in Consorzio cerca di costruire per il suo prodotto un’identità più forte e definita grazie ad un’affermazione maggiore dei vitigni autoctoni, a un rinnovamento del Disciplinare di produzione a partire dal prossimo anno e, adesso, alla fascetta a tutela del consumatore. Un’altra motivazione che si è rivelata determinante è sicuramente da cercare nell' incremento nelle vendite degli ultimi anni. Il valore delle uve è aumentato circa del +20-30% e parallelamente le vendite del vino all’ingrosso sono cresciute del +20%. «I prodotti di successo – ha aggiunto Giorgio Tommasi – corrono sempre il rischio di essere imitati e falsificati, e noi questo rischio non vogliamo farlo correre a chi acquista una bottiglia di Bardolino o di Chiaretto». Il contrassegno sarà quindi un ulteriore indice di tutela e alta qualità. L’iter di approvazione non è, tuttavia, stato privo di dibattiti interni. I piccoli consumatori, infatti, erano fortemente preoccupati riguardo gli oneri derivanti da questa scelta come, ad esempio, l’acquisto di etichettatrici. Nonostante i problemi emersi, la questione è stata affrontata con coesione da tutte le componenti della denominazione come è dimostrato dal numero di volti favorevoli che hanno accolto la proposta.

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