Il coronavirus può trasmettersi bevendo vino? Quanto tempo sopravvive sulle bottiglie e negli imballaggi? Assoenologi interviene per fare chiarezza contro psicosi e fake news. Riportiamo di seguito le indicazioni firmate dal presidente Riccardo Cotarella.
In merito all’emergenza COVID-19, pervengono ad Assoenologi numerose richieste, da parte di soci ed altre categorie professionali, afferenti a diversi temi, fra i quali la contaminazione del vino, la contaminazione degli imballaggi, gli effetti limitanti del vino sull’azione del virus. Al riguardo, con la dovuta prudenza, per il fatto che si tratta di un virus nuovo, Assoenologi, dopo un confronto con importanti rappresentanti della comunità medica, rileva quanto segue.
Il coronavirus si trasmette nel vino? No.
La sopravvivenza del virus nel vino appare impossibile in quanto la concomitante combinazione della presenza di alcol, di un ambiente ipotonico e della presenza di polifenoli, impedisce la vita e la moltiplicazione del virus stesso.
Il coronavirus sopravvive sugli imballaggi? No.
Assai remota, se non addirittura statisticamente inesistente, appare la contaminazione da imballaggi, anche in considerazione della breve vita del virus e dell’assenza di un potenziale ospite “biologico” vivente.
Posso bere vino anche durante la pandemia? Perché no!
Un consumo moderato di vino, legato al bere responsabile, certamente non nuoce alla salute. E soprattutto, aggiungiamo noi, può far bene anche allo spirito.
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