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Vola l’export di vino europeo. Il ruolo delle cooperative

25 Novembre 2019 Civiltà del bere
Vola l’export di vino europeo. Il ruolo delle cooperative

Le esportazioni di vino prodotto in Ue hanno superato i 12,2 miliardi di euro nel 2018. E rappresentano il 9% (insieme al sidro e all’aceto) in valore di tutto l’export agroalimentare europeo.

Oltre ad essere il primo settore per contributo all’export del comparto, il vino europeo presenta una bilancia commerciale in attivo di quasi 9 miliardi di euro, con un incremento continuo ed importante negli ultimi dieci anni (+275% rispetto al 2007). Ne ha parlato a Bruxelles Luca Rigotti, presidente del Gruppo Mezzacorona e nuovo coordinatore del settore vitivinicolo di Alleanza Cooperative Agroalimentari, al workshop The future of viticolture. L’incontro è stato organizzato il 6 novembre a Bruxelles da Copa-Cogeca, sigla che raggruppa le organizzazioni degli agricoltori e delle cooperative di Europa.

OCM vino, un aiuto concreto alla promozione internazionale

Rigotti è intervenuto nella sessione Harvest forecast and market trends parlando dell’importanza dell’export per il settore vitivinicolo europeo. «Oggi per chi produce vino i mercati esteri sono fondamentali. L’export non è più una scelta, ma una necessità. Esportare è indispensabile per la competitività ed è fondamentale come contributo all’economia generale nei nostri Paesi». Da questo punto di vista, le risorse per la promozione nell’ambito della OCM vino sono state un grande aiuto per il settore, soprattutto in un contesto geopolitico di forte instabilità. 

Nuovi accordi commerciali

Rigotti ha poi evidenziato come per le imprese sia indispensabile che si concludano nuovi accordi commerciali tra l’Europa e i Paesi terzi (come quello tra Ue e Giappone) per azzerare dazi e tariffe ed eliminare gli ostacoli tecnici che frenano le esportazioni di vino europeo. Dai dati del commercio mondiale elaborati dall’Oiv emerge che nel 2018 il 44% di tutto il vino consumato nel mondo era importato. Gli scambi mondiali sono in crescita e i Paesi in cui si registrano incrementi nel consumo di vino sono per lo più i Paesi terzi.

Il peso dell’export di vino sul totale dell’export agroalimentare europeo è arrivato al 9%

Il ruolo delle cooperative nella nuova geografia dei consumi

Si sta creando pertanto una “nuova geografia dei consumi”: le imprese vitivinicole devono intercettare tale domanda, sfruttando le opportunità che i mercati internazionali offrono. Per far questo occorrono però risorse umane e finanziarie importanti e non si può quindi prescindere dalla dimensione aziendale. «In tal senso», sottolinea Rigotti, «la cooperazione gioca un ruolo di primo piano perché è quel modello di impresa che consente a tanti piccoli e piccolissimi produttori di diventare soggetti imprenditoriali significativi anche nelle dimensioni e di beneficiare al meglio delle economie di scala ottenute».

Luca Rigotti

Attenzione alla sostenibilità (ambientale e sociale)

Un focus altrettanto importante, parlando di mercati esteri, riguarda il peso crescente della sostenibilità. I consumatori di vino sono sempre più attenti all’attitudine sostenibile dei prodotti che acquistano, intesa come sensibilità ambientale, ma anche sociale, espressa nella tutela del lavoro delle persone dipendenti e nell’attenzione per la comunità in cui l’azienda, specie cooperativa, opera. «Sono sicuro», ha concluso Rigotti, «che la cooperazione riuscirà ad interpretare al meglio questa straordinaria opportunità che ci troviamo davanti, consolidando mercati esistenti e aprendone di nuovi».

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