Dalla seconda metà degli anni Novanta, Cantina del Trasimeno di Castiglione del Lago (Perugia) ha avviato un programma per la valorizzazione della viticoltura del Trasimeno. Un progetto che si è concretizzato nella linea “Duca della Corgna”, top della produzione enologica di questa cooperativa umbra.
Particolari energie sono state concentrate sul principale vitigno locale, il Gamay del Trasimeno, così da renderlo in grado di rappresentare le potenzialità enologiche di un territorio circoscritto ma vocato. Biotipo della grande famiglia dei Cannonau, è un’uva qualitativamente generosa, ma molto esigente in vigna.
–

–
Tre etichette per scoprirlo
A tal fine la Cantina ha individuato, tra i vigneti dei soci, quelli più fitti e meglio esposti. Al contempo si è avviato il rinnovo degli impianti su terreni di media collina esposti a sud o ponente, aumentando la densità di impianto, privilegiando una modesta vigoria della vite e forme di allevamento in grado di assicurare un’ampia superficie fogliare per chilo di uva prodotta. Aspetto cruciale è stato il ricorso all’inerbimento dell’interfilare con specie moderatamente competitive. I vini frutto di quest’opera di rilancio sono il fragrante Divina Villa etichetta bianca, lo strutturato Divina Villa Riserva etichetta nera e il rosato Martavello.
Nella foto: l’enologo di Cantina del Trasimeno Lorenzo Landi
Per conoscere gli altri autoctoni di Lazio e Umbria clicca qui.
L’articolo sui vitigni autoctoni laziali e umbri prosegue su Civiltà del bere 3/2019. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com