Si chiama Gin Agricolo, perché spesso il suo ideatore si è sentito paragonare ai produttori di Rum Agricolo che, controllando tutta la filiera di produzione, creano un vero legame con il territorio. Lui, Franco Cavallero, ha sempre vissuto intensamente il rapporto con la sua terra: da piemontese figlio di contadini a produttore vinicolo. Fino a questa nuova avventura nel settore spirits.Come si passa dal Ruché al gin? Viaggiando. Negli anni Novanta, Franco Cavallero diventa titolare dell'azienda agricola di famiglia con il fratello Claudio, ribattezzandola Cantine Sant'Agata. E comincia a girare l'Europa per promuovere le etichette prodotte, in primis l'autoctono Ruché. «I successi ottenuti nel mondo vitivinicolo li devo soprattutto a questo varietale. Pochi anni prima del mio debutto in azienda, mio padre con lungimiranza ne aveva impiantato un ettaro. Ed è stata la nostra fortuna», racconta Cavallero, che con questo suadente rosso piemontese incontra il gusto dei consumatori americani e asiatici (l'export copre l'85% della produzione).