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Anche il Nizza ha la sua mappa

7 Agosto 2018 Valentina Vercelli

Ci è voluto un anno di lavoro, in cui l’autore Alessandro Masnaghetti di Enogea (newsletter indipendente) ha percorso palmo palmo il territorio della denominazione per osservare i cambiamenti di paesaggio e vegetazione. E ha parlato con i produttori, per rintracciare – nella memoria storica di chi vive qui da generazioni – le tradizioni locali, i vecchi toponimi e la posizione delle vigne. Ne è nato uno strumento fruibile a tutti, che restituisce in modo chiaro l’essenza di un piccolo territorio e di un grande vino: la Mappa del Nizza Docg.

Un paesaggio “parlante”, ricco di sfumature

Osserva Alessandro Masnaghetti:«Il paesaggio è per me da sempre il punto di partenza. Le colline del Nizza parlano: basta guardare come sono fatte per capire come cambiano i terreni». Il Nizza è un rosso prodotto con uve Barbera in purezza, coltivate in 18 comuni in provincia di Asti, il cui epicentro è Nizza Monferrato. Il percorso che ha portato all’ottenimento della Docg è partito nel Duemila, ha visto il riconoscimento del Nizza come sottozona della Barbera d’Asti Superiore (insieme a Colli Astiani e Tinella) e si è concluso con la vendemmia 2014, anno di nascita della denominazione, che comprende anche la tipologia Riserva e la possibilità di menzionare la vigna di provenienza delle uve.

Quattro zone nella mappa del Nizza Docg

La mappa del Nizza (acquistabile su www.enogea.it) individua quattro diverse zone all’interno della denominazione ed evidenzia come la viticoltura sia sviluppata soprattutto nel settore centrale, un’ampia porzione che va da Agliano Terme a ovest fino a Mombaruzzo a est, e in quello meridionale, caratterizzato da colline più alte e ripide, con quote altimetriche che culminano nei 506 metri del monte Dagno, il punto più alto della Docg. Nella parte nord, che si sviluppa sulla sinistra orografica del torrente Tiglione, e in quella est, a oriente dei paesi di Mombaruzzo, Bruno e Castiglione Belbo, la viticoltura si fa più rarefatta; il clima più fresco e i terreni franco-sabbiosi restituiscono vini rotondi e ben bilanciati, ma meno corposi di quelli prodotti a Nizza Monferrato, Agliano Terme o nel versante occidentale di Mombaruzzo.

L’articolo completo (con la selezione dei migliori Nizza Docg) è su Civiltà del bere 3/2018. Per leggere acquista il numero sul nostro store (anche in digitale) o sfoglialo nella sezione abbonati digitali (login)

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