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Export: la nuova frontiera del Texas

16 Marzo 2018 Elena Erlicher
Il Texas sarà la nuova frontiera del vino rosso italiano di qualità? Parrebbe emergere proprio questo dalla ricerca Wine Monitor - Nomisma "Trend e mercati dei vini rossi di qualità. Dal Far East agli Usa, il caso del Texas", commissionata da Pasqua e presentata a Milano il 14 marzo; lo stesso giorno, tra l’altro, del lancio della nuova campagna promozionale della Cantina veneta "Talent never tasted better".

I nostri vini rossi in Usa e Cina

In base alla ricerca, la terza in due anni voluta da Pasqua per capire i trend in divenire del mercato e intercettare la categoria di consumatori più adatta ai propri prodotti (quella dei Millennials), i vini rossi crescono in Cina e Usa (nostro primo mercato) sia in quantità sia in valore. La Cina registra un +76% in valore negli ultimi cinque anni (2017/12) e +15% in volume; gli Stati Uniti, rispettivamente, il +5,8% e +9%.      

La sorpresa del Texas: +74% di importazioni

Ma la vera sorpresa arriva dal Texas, che da solo assorbe il 7% del vino consumato negli Usa, con trend in forte espansione. Esso è solo il quarto mercato a volume e il quinto a valore, arrivando dopo California, Florida, New York e anche New Jersey (quest’ultimo solo per valore). Ma il Texas negli ultimi dieci anni è cresciuto più di tutti. Le importazioni di vino qui sono aumentate del +74% a valore, confermandolo così primo Stato per import.

Ascoltare la "pancia" degli Stati del Sud

«La ricerca Wine Monitor - Nomisma dimostra che negli Usa c’è una "pancia" di Stati del Sud, il Texas in primis; che sta crescendo e a cui vogliamo rivolgerci», commenta l’amministratore delegato Riccardo Pasqua, «al di là della nostra più che logica preoccupazione per la possibilità dei dazi ventilata dal presidente Donald Trump».    

Vino italiano in Texas a confronto con la Francia

«Il Texas, inoltre, è uno Stato ad alto reddito», spiega Denis Pantini, responsabile Wine Monitor, «con il più alto numero di famiglie con un reddito disponibile annuo superiore a 100.000 dollari, e in questo è secondo solo alla California. In Texas l’Italia è leader di importazioni con 126,7 milioni di dollari; subito dopo viene la Francia con 89 milioni, che però cresce molto più di noi, sia rispetto nell’ultimo anno (+18,3% contro il nostro 9,8%) sia sul decennio 2008-2017 (+86,2% contro il nostro +60,7%)».

Tra i nuovi trend: autoctoni e rosé

Dall’indagine (svolta su un panel di 1.000 consumatori di vino) è, inoltre, emerso come negli ultimi 12 mesi il 55% di texani abbia avuto almeno un’occasione per consumare vino e il 47% abbia scelto quello rosso, con una preferenza per quello di alta qualità. I nuovi trend di consumo in Texas evidenziano anche un interesse per i vini da vitigni autoctoni (come l’Amarone) e confermano la crescita dei rosé.    

Pasqua importatori diretti in Usa e Cina

«Negli Usa, dove dal 2009 operiamo come importatori senza intermediari con Pasqua Spa», dice Riccardo Pasqua, «abbiamo decuplicato il nostro fatturato, passando da un volume d’affari di 1,5 milioni di euro nel 2009 a 17 milioni nel 2017. Gli Stati Uniti sono il nostro primo mercato. Qui vendiamo soprattutto nostri rossi della Valpolicella (dagli Amarone agli Igt) e i rosé. Nel 2018 replicheremo lo stesso modello sul mercato asiatico, con Pasqua Asia China Ltd, per sfruttare le potenzialità ancora inespresse dalla piazza cinese».

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