Il Vigorello 2006 della toscana Agricola San Felice cambia uvaggio e si presenta sul mercato con un nuovo blend metà Merlot e metà Cabernet Sauvignon.
Nato sul finire degli anni Sessanta come Sangiovese in purezza nella tenuta del Chianti Classico dell’azienda, da subito venne considerato un vino “provocatorio” in quanto era il primo tentativo nel territorio di vinificare solo vitigni a bacca rossa, in netta controtendenza rispetto alla usanza dell’epoca che prevedeva nei vini rossi anche la presenza di Malvasia o Trebbiano. Negli anni sono entrati a far parte del suo uvaggio anche il Cabernet Sauvignon, nel 1979, e il Merlot, nel 2001. Oggi il Vigorello continua la sua storia all’insegna dell’innovazione e abbandona il Sangiovese affidandosi interamente ai due vitigni baluardo della viticoltura bordolese. Una scelta radicale che, di recente, è stata premiata da Wine Spectator, il quale ha assegnato all’annata 2006 il punteggio di 94/100.
Le uve che danno vita al Vigorello provengono da circa 6 ettari di diversi vigneti situati nel comune di Castelnuovo Berardenga (Siena) tra i 380 e i 400 metri slm. Nel 2006 il Merlot è stato raccolto a inizio settembre e il Cabernet Sauvignon il mese successivo. Dopo la fermentazione, il vino è maturato in barrique per 18 mesi, a cui è seguito un lungo affinamento in bottiglia. Il colore è rosso rubino intenso, con sfumature violacee; al naso ha sentori di marasca sottospirito, more e lampone in confettura, con note di tabacco e spezie; in bocca è morbido, complesso e armonico. L’ideale con un bel filetto di manzo di Chianina. Prodotto in 15.000 bottiglie è disponibile al prezzo medio al pubblico di 30 euro.