La difesa è il migliore attacco, recita il proverbio. Sembrano pensarla in questo modo anche i vertici del Consorzio di tutela della Doc Prosecco – nata lo scorso 2009 – che hanno deciso di adottare volontariamente il contrassegno di Stato per proteggere le proprie etichette dalle sofisticazioni. La fascetta entrerà in vigore dal 1° agosto 2011 e sarà fornita direttamente dall’Istituto Poligrafico Zecca. Il sigillo, da apporsi sul collo della bottiglia, riporterà un’univoca sigla identificativa di carattere alfanumerico, il nome del vino, il suo volume e il marchio di Stato.
«Non dimentichiamo che fino a poco tempo fa la fascetta era utilizzata esclusivamente per le Docg e come tale è stata sempre associata ai vini di elevata qualità», ha spiegato il presidente Fulvio Brunetta. «Punto di forza da comunicare è il tema della tracciabilità e della garanzia per il consumatore, che deve essere certo di acquistare un prodotto che risponde lungo tutta la filiera di produzione, dal vigneto alla bottiglia. Il Prosecco Doc risponde a regole di certificazione e di controllo stringenti che ne garantiscono la qualità, anzi, l’eccellenza. Dopo aver voluto la protezione del nome Prosecco ora è necessario mettere in atto tutte quelle iniziative per difendersi dal falso made in Italy e quindi dalle brutte copie del nostro Prosecco Doc e contrassegnato dallo Stato. Voglio infine sottolineare che questa scelta del Consorzio Prosecco Doc dimostra la maturità di un territorio capace di scegliere con lungimiranza le proprie azioni dirette al mercato».