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Boom di importazioni in Cina. Il futuro è via treno?

7 Novembre 2016 Jessica Bordoni
Che la Cina sia ormai molto vicina, non è più una novità. La China Association for Imports & Export of Wines & Spirits ha da poco diffuso i dati relativi alle importazioni in Cina nei primi nove mesi del 2016, che segnano un +14,42% in volume, pari a 464 milioni di litri, e addirittura un +19,1%, in valore che si traduce in 1,77 miliardi di dollari. Quel che si dice una crescita a due zeri, che certamente dà da riflettere alle molte aziende italiane impegnate nella ricerca e nel consolidamento dei propri mercati esteri.

Cresce in valore l’imbottigliato e lo sfuso

Il trend positivo riguarda soprattutto il peso dell’imbottigliato, che oggi equivale al 93,4% del totale vino esportato dalla Cina e si traduce in 1,66 miliardi di dollari (+20,64% sullo stesso periodo 2015). Meno eclatanti, ma comunque avvincenti le performance dello sfuso: 75 milioni di dollari (+9,76%).

In calo le bollicine

Tra i dati delle importazioni in Cina di maggior rilievo si nota però anche la decrescita degli spumanti. Ai cinesi le bollicine continuano a non piacere molto e infatti segnano un calo in volume del -1,23%, ossia a 9,9 milioni di litri importati. Più marcata la discesa in termini di valore-12,23%, che corrisponde a 41,8 milioni di dollari.

I Paesi protagonisti delle importazioni in Cina

Chi beneficia della sete di vino del Gigante d’Oriente? Certamente la Francia e l’Australia, che insieme occupano il 70% delle quote. Buon posizionamento anche per il Cile e la Spagna. L’Italia è appena sotto il podio, al quarto posto, seguita dagli Stati Uniti, dal Sudafrica, dall’Argentina e dalla Nuova Zelanda.

La "nuova via della seta" in treno

Oggi la maggior parte del vino europeo, neo zelandese e americano destinato al mercato cinese arriva via mare, passando in buona parte da Honk Kong e Shanghai. Il governo di Pechino, tuttavia, ha in programma un potenziamento della propria rete ferroviaria e intende aumentando in misura capillare i collegamenti tra le città cinesi dell’entroterra e i maggiori centri europei. Entro il 2020 la cosiddetta “Nuova Via della Seta” dovrebbe garantire ben 5.000 viaggi l’anno.

Francia-Cina, sola andata

In quest’ottica s’inserisce il trasporto eccezionale di 14 mila bottiglie di vini Bordeaux partito la scorsa settimana da Lione e diretto a Wuhan. Serviranno 16 giorni di viaggio per giungere a destinazione, contro i 35 giorni che oggi occorrono in media per spedire le casse via mare da Bordeaux a Shanghai. Lo speciale treno è già stato testato lo scorso aprile e i dirigenti della Wuhan Asia-Europe Logistics (l’operatore di trasporto internazionale di merci per la tratta in questione) assicurano che le bottiglie non subiranno vibrazioni né nessun altro danno grazie a un attento sistema di cuscini d’aria. In molti però già storcono il naso; all’arrivo delle bottiglie a Wuhan ne sapremo di più.

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