Anche stavolta il rientro da Vinitaly è carico di appunti, novità, idee da sviluppare. Ma in primo luogo di contatti, nomi e volti. Per una volta, lasciamo a loro la parola. Seguite il nostro tour per Vinitaly 2016 a caccia di novità: video dopo video, ci facciamo raccontare in un minuto gli ultimi progetti in cantiere... pardon, in cantina!
Una sinfonia olfattiva
Il nuovo Gewürztraminer Selida di Tramin debutta a Vinitaly 2016. Ce lo presenta Wolfgang Klotz, direttore commerciale e marketing della Cantina. Questo vitigno richiede tanto sole e calore, ma la presenza delle montagne accentua l'aromaticità del vitigno. Il risultato? Guarda il video
L'alfiere di Val delle Rose
Aurelio è l'ultimo nato di Val Delle Rose, la Tenuta in Maremma della famiglia Cecchi. Il direttore generale Leonardo Raspini racconta a Vinitaly 2016 questo rosso Maremma Toscana Doc, 95% Merlot e 5% Cabernet Franc, alfiere della nuova vita dell’azienda di Scansano. L'etichetta è un omaggio alla dea Diana cacciatrice. Guarda il video
Restyling con stile
L'ad Ettore Nicoletto presenta la nuova linea di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg firmato Santa Margherita, che dal 1952 opera in questa zona produttiva. Il restyling delle etichette - Brut, Extra Dry e Cartizze - rilancia questa produzione storica con un nuovo packaging essenziale: Guarda il video
Più unico che raro: il Canaiolo Bianco di Toscana
Il primo (e unico) Canaiolo Bianco di Toscana. Gualberto Grati, produttore del Chianti Rufina, porta a Vinitaly 2016 il cavallo di battaglia della Cantina: il raro Canaiolo bianco, strutturato e dal buon potenziale d'invecchiamento. Da un progetto di ricerca nato nel 2002... Guarda il video
Il rosso sperimentale di Alessandro François
Alessandro François e il progetto Romantic. L'ultimo nato di Castello di Querceto è un rosso sperimentale, figlio di un blend inusuale: Syrah, Merlot e Petit Verdot. La prima annata 2009, prodotta in sole 3.500 bottiglie, ha avuto grande successo soprattutto negli Usa e a Taiwan. Guarda il video
Riserva del Conte 2010: un vino "anacronistico"
La Riserva del Conte torna alle origini con la vendemmia 2010. Quarant'anni dopo, impiegando le viti di allora, si recupera l'affinamento in botti di castagno: un legno molto impegnativo, di carattere. L'esito è un vino "anacronistico": innovativo nelle tecniche, antico nel gusto, come racconta Alberto Tasca d'Almerita... Guarda il video