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Dall’8° Hong Kong International Wine & Spirits Fair

10 Novembre 2015 Civiltà del bere
Hong Kong sta diventando sempre di più, per la produzione vinicola mondiale, la grande porta d’ingresso per la “madre” Cina. Già da adesso, infatti, saranno facilitate le procedure di sdoganamento dei vini tra Hong Kong e le regioni di Pechino, Tianjin, Shanghai, Guangzhou e Shenzhen. Ad annunciarlo è stato il responsabile delle finanze del governatorato, John Tsang, in occasione della cerimonia inaugurale dell’ottava edizione dell’Hong Kong International Wine & Spirits Fair, il più importante appuntamento vinicolo che si svolge ogni anno nella metropoli asiatica.

50.000 persone in tre giorni

A visitarla, nei tre giorni di svolgimento (dal 5 al 7 novembre), quasi 50 mila persone, 20 mila delle quali accreditate come buyers, provenienti non solo dal ristretto ex territorio britannico, ma soprattutto dalla “madre” Cina e dai Paesi asiatici in generale, con un incremento del +2,4% rispetto alla passata edizione. Ben 30 mila, invece, sono stati i wine lovers ammessi in fiera l’ultimo giorno di apertura.

Oltre 200 espositori italiani

Organizzata dall’Hong Kong Trade Development Council (HKTDC), la manifestazione ha visto la partecipazione di ben 1.065 espositori di 32 Paesi con l’Italia che anche quest’anno ha dato il contributo maggiore (226 aziende contro i 167 di Hong Kong e i 151 della Francia). Al debutto in fiera anche Irlanda e Kazakistan. Come di consueto la maggior parte degli espositori italiani erano riuniti sotto le insegne di Vinitaly e Ice, ma una bella fetta di loro erano nel settore del Consorzio Vino Chianti, che quest’anno si è mosso in grande stile. Presenti anche i Consorzi del Brunello di Montalcino, dei vini della Valpolicella, del sud Italia, nonché l’Enoteca Regionale Emilia Romagna.

Paese ospite il Portogallo

Molti i convegni, i seminari e le degustazioni che hanno presentato una panoramica a 360 gradi sulla produzione e sul commercio mondiale. Paese ospite è stato quest’anno il Portogallo, al quale è stata dedicata la cena di gala impreziosita da un menù preparato dallo “star” chef Martinho Moniz con sottofondo di musica fado.

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